Page 301 - Libro Sacro Monte di Varallo
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Tutti gli altri misteri del Palazzo di Pilato ebbero la precedenza rispetto a questa cappella. Forse una ragione può esser data dal fatto che costituiva un episodio meno importante rispetto agli altri (Flagellazione, Coronazione di spine, Ecce Homo, Pilato si lava le mani, e Condanna), fondamentali nella Passione di Gesù. Nello stesso tempo si trattava di un episodio assai più impegnativo di quello della Salita al pretorio, realizzabile in una struttura architettonica modesta, riu- tilizzando in parte statue preesistenti di altissimo livello. Ma un’altra ragione, oltre a quelle economiche sempre da tener presenti, può anche dipendere dal fatto che la cappella in origine non risultava protetta dalle intemperie, affacciandosi direttamente sulla piazza (caso pressoché unico con quello della cappella del Primo sogno di S. Giuseppe). Per cui penso che prima di collocarvi le statue si sia dovuto provvedere ad erigere l’attuale porticato a tre arcate che già compare nella xilografia di metà Seicento, ristampata poi nel Settecento a Varallo dal Gilardone, e poi anche nel- le due vedute del 1671 dello Sceti e del volume del Fassola. Ne deducevo due anni or sono che il porticato dovette venir costruito tra gli anni Trenta ed i Cinquanta. Ora, se risponde a verità questa mia nuova osservazione, si potrebbe restrin- gere il tempo tra il 1630 ed il 35 circa, considerando che le statue vennero mo- dellate da Giovanni d’Enrico appunto attorno al 1635. Gli affreschi Compiuta la parte scultorea attorno al 1629-30, o al 32-33, come si è detto nella precedente puntata, si dovette attendere più di quarant’anni perché la cap- pella venisse completata con il ciclo pittorico. Scrisse nel 1672 il Fassola, quando i dipinti ancora mancavano: «La Storia sopra il muro s’è incominciata più volte da molti Pittori, ma l’essere questi in- feriori di gran lunga del pennello virtuoso del Morazzoni e del Tanzio, per ac- compagnare la Maestà di questi singolari Misteri del palazzo di Pilato si va diffe- rendo il tempo fino ad occasioni opportune. Da molti divoti, e particolarmente dal Dottor Moresini, mentre era Sindicatore di Valsesia è stata promessa una mano d’un Virtuoso per dipingerla tutta l’anno passato 1669, che à quest’hora che viene in luce questo libro, credo s’harrà occasione di vederla in opra...» (no- tiamo per inciso da quanto scrive il Fassola, che il suo libro venne compilato nel 1670 e venne poi stampato a Milano l’anno successivo, 1671). Certo per i fabbricieri del Sacro Monte costituiva un problema non semplice, Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 301