Page 93 - Libro Sacro Monte di Varallo
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terla considerare, dopo la Porta Maggiore e la cappella di Adamo ed Eva a tutti i titoli l’unica vera e sicura realizzazione sul Sacro Monte del grande architetto perugino. Nulla tolgono all’autenticità alcune evidenti varianti, di cui una è già conte- nuta in una copia autografata dell’analogo disegno del «Libro dei Misteri», conservata nell’archivio d’Adda di Varallo, e da considerare molto probabil- mente, come progetto esecutivo. Essa è costituita dalle modifiche apportate al portale in pietra, coronato da timpano triangolare e posto a filo della parete, mentre nel progetto del «Libro dei Misteri» era previsto con una cornice più sottile ed incassato in un profondo arcosolio che occupava gran parte del lato di facciata. Il cambiamento più importante è però costituito dall’eliminazione dell’e- laborato lanternino di coronamento, troppo dispendioso ed inadatto al clima locale, sostituito, a compimento dell’opera, da un assai più modesto pinnacolo in pietra.. Sono rimaste invece le otto, caratteristiche finestrelle circolari al di sotto del cornicione a ravvivare la nitida, cristallina purezza delle pareti. Direi che siano state anche rispettate le misure volute dall’Alessi che prevedeva un diametro di 13 braccia circa, equivalenti a m. 7,54. Ne risulta un edificio di un’eleganza so- bria, molto armonioso per proporzioni e geometrica essenzialità dalle strutture limpide, terse, semplicissime. Assai notevole è anche nell’interno circolare il gruppo scultoreo. Già se n’era accorto l’autore delle guide in versi del 1583, 87, 89, quando aveva parlato di «buon scultore», e giustamente l’ha pure riconosciuto il Galloni giudicandolo opera di «artefici valentissimi». Ma al contrario il Butler, seguito dal Ravelli, l’ha ritenuto poco pregevole. A differenza del vivace schizzo del “Libro dei Misteri” in cui i fuggitivi sono diretti verso destra, forse per suggestione dell’analoga scena affrescata da Gaudenzio, sulla gran parete della Madonna delle Grazie, il gruppo procede invece verso sinistra. Spicca soprattutto la Madonna col Bambino in grembo, seduta sull’asinello come su di un trono, memore ancora di echi gaudenziani per la carica di palpitante, materno affetto. Modellata con robusta e vivace plasticità si rivela assai originale per l’inconsueta posa dei piedi accavallati e per l’allacciar- si abbastanza complesso delle membra del Bambino con le mani della Madre. Ma anche l’Angelo e S. Giuseppe, che precedono e seguono il gruppo centrale, col rivolgere a lui il loro sguardo creano un elemento di corale unità compositiva ed un convergere intenso di trepidi sentimenti. Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 93