Page 98 - Libro Sacro Monte di Varallo
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dir poco sconcertante, come si vede dai due disegni dell’interno stesso e come ri- sulta pure dalle descrizioni. La raffigurazione infatti era prevista non all’altezza dei riguardanti, ma al di sopra di essi, come su di un primo piano, eseguito solo in pittura, al di là di una balaustra, pur essa solo dipinta, salvo la statua di Erode, che non si capisce bene come avrebbe dovuto essere collocata. Tale soluzione evidentemente doveva esser stata escogitata per evitare facili e frequenti atti di vandalismo verso le statue ed i dipinti, fino ad allora troppo a portata di mano dei visitatori. L’autore così si esprime: “Il disegno di dentro del Tempio de gl’innocenti nel quale ho disegnato li riquadramenti et pilastri e balaustri secondo deveranno esser dipinti imperoche quivi non andera altra cosa di rilievo che la figura del Re ossia del Giudice che interviene ala uccisione delli fanciulli. E quando pure si dovesse mancare de dipingere li balaustri per ne’ offender la vista (delle) figure a’ me non spiacerebbe è perciò ho fatto il seguente disegno con le figure et senza li balaustri come si vede”. Ed infatti il secondo disegno illustra la scena priva di balaustra dipinta. Lo scritto in calce dice “Questo tempio rotondo haverà le figure dipinte tutte in- torno al muro di esso et in mezzo la figura del giudici di relevo...” La soluzione dovette certo sembrare non solo troppo ardita, ma anche tutt’al- tro che felice, sia perché rompeva con tutta la precedente ed ormai radicata tra- dizione del Sacro Monte, sia poi anche perché poneva la scena in una visuale anomala. Le cose rimasero a questo punto; per alcuni anni si soprassedette all’esecuzione di tutto il nuovo complesso di cappelle. Infatti nei “Memoriali” del novembre 1572, in cui sono elencati i vari lavori da attuare sul Monte, sì stabilisce solo la prima, indispensabile opera da realizzare in quella zona del “super parietem”, os- sia la nuova strada che dalla cappella del Secondo sogno di S. Giuseppe arriva fino alla “chiesa nera” (attuale Tentazione). Invece, poco più di dieci anni dopo, dalla guida del 1583 risulta che esisteva già l’edificio della Strage degli innocenti, era già ultimata la Fuga in Egitto, era compiuto il Battesimo, oltre ad essere iniziate varie altre cappelle. Come si è detto a proposito della Fuga in Egitto, questa improvvisa ed inten- sa ripresa penso sia da collegare all’impulso dato da S. Carlo nella sua visita ai Sacro Monte dell’ottobre 1578 al ritorno dal primo pellegrinaggio da lui com- piuto a Torino per venerare la S. Sindone. Ed è pure ovvio, come già si è notato, che la cappella della Strage ricordata nel poemetto del 1583 come già costruita, ma priva di statue ed affreschi, non poteva essere quella attuale, iniziata solo tre anni dopo. 98 Cappella - 11
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