Page 70 - Libro Sacro Monte di Varallo
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l’intitolazione più recente, lamenta però che sul tavolo compaia ancora il coltel- lo, segno che non era mai stato sostituito in realtà dal cestino con le tortorelle, ragione per cui alcuni autori erano ritornati all’antica denominazione. Questa ricomparirà ancora una volta nella guida di Varallo del 1929, mentre tutte le altre descrizioni e guide parleranno sempre ormai di Presentazione al Tempio. Se questo dunque è veramente il mistero ora raffigurato sarebbe vera- mente il caso di provvedere a collocare sul tavolo vuoto un cestino con le due tortorelle. Ma come mai questo improvviso mutamento di titolo verso il 1779? È evidente che mentre la scena della Circoncisione era molto diffusa nell’ico- nografia cattolica del Quattrocento (Beato Angelico, Signorelli, Giovanni Bel- lini, Gerolamo Santa Croce, Cosmè Tura, per limitarci nell’ambiente italiano), ed ancora in parte nel Cinquecento (Andrea Schiavone, Parmigianino, Lanino, ecc. ecc.) andò diminuendo sensibilmente nel Seicento (ricordiamo tra i non molti esempi quelli del nostro Tanzio nella pala di Fara San Martino nell’A- bruzzo all’inizio del secolo, Rubens, Zurbaran ecc. ecc.) per scomparire quasi dei tutto nel Settecento. È andata al contrario diffondendosi sempre di più l’iconografia della Pre- sentazione al Tempio anche grazie al continuo espandersi della devozione del Rosario ed alla conseguente conoscenza dei suoi misteri. Cosi dunque penso che anche al Sacro Monte si sia ad un certo punto sentita l’esigenza di introdurre questo soggetto, aggirando il problema, certo tutt’altro che semplice, di erigere una nuova cappella, sostituendo con molta disinvoltura un’intitolazione ormai in parte desueta con l’altra, ed apportando alla scena alcune varianti, come si vedrà in seguito. Il fatto però che in origine la cappella fosse dedicata alla Circoncisione e fosse ubicata proprio come a Betlemme nella Basilica della Natività, e che pure come a Betlemme di fianco vi fosse, e vi è tuttora, la caratteristica scalea semicircolare che scende alla Grotta con il portale ad archi concentrici copia accuratissima di quelli della basilica di Betlemme, dimostra nel modo più evidente che ci trovia- mo di fronte ad una cappella che come inizio deve risalire al P. Caimi. Tuttavia la sua architettura rivela una tendenza più grandiosa rispetto alle superstiti costruzioni del primitivo Sacro Monte (Grotta di Nazaret, Sepolcro della Madonna, cappella “Subtus Crucem” ora detta della Pietà, così come era fino agli anni cinquanta del nostro secolo), edifici veramente molto poveri e di dimensioni assai modeste, come notava lo stesso cancelliere Gerolamo Morone nella sua ben nota lettera a Lancino Curzio del 1507, per cui viene da pensare che l’erezione dell’edificio sia avvenuta sotto il Caimi (morto nel 1499) in for- 70 Cappella - 8