Page 50 - Libro Sacro Monte di Varallo
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“Nel riuscire di questo luogo santo da lato ce la circuncisione...„. Penso sia stata una geniale ispirazione di Gaudenzio, autore anche di questo gruppo statuario, di risolvere il problema, ed era l’unica soluzione possibile, facendo precedere alla stessa Grotta della Natività, ovviamente, non più l’Adorazione, ma l’Arrivo dei Magi, come se stessero per entrare insieme ai veri pellegrini. L’artista poteva quindi creare una scena fastosa con il corteo dei re orientali, caro alla tradizione pittorica del Quattrocento. E così in attesa di poter creare una cappella degna del fatto evangelico e delle sue tradizionali, fastosissime raf- figurazioni, nel 1513 noi troviamo all’esterno della grotta una prima raffigura- zione: “Con li tre magi fuor qua per entrare Come in tal luogo vano adorare”. É ovvio che si sia trattato di un affresco di modeste dimensioni (la guida di so- lito fa notare quando si tratta di sculture; né era possibile lasciare all’aperto un gruppo statuario in legno od in terracotta) e che l’autore sia stato lo stesso Gau- denzio, tanto per richiamare provvisoriamente anche quel mistero ai pellegrini. Tutto ciò aveva però dovuto comportare l’apertura di una porta sul lato set- tentrionale della grotta, porta che a Betlemme non esiste e che, sono convinto, in origine non doveva esistere neppure a Varallo,(i fedeli dovevano quindi scen- dere e risalire dalla grotta solo attraverso alla scaletta di destra, essendo solo di figura quella di sinistra) con maggior fedeltà al modello palestinese e con più evidente impressione di penetrare in un vero ambiente sotterraneo. Ciò com- portava ovviamente anche un percorso maggiore per i pellegrini provenienti dal complesso di Nazaret che dovevano risalire il declivio fino all’attuale Secondo sogno di S. Giuseppe per poter accedere alla grotta e rendeva anche difficoltoso l’ingresso e l’uscita dei pellegrini stessi costretti tutti a passare per l’unica sca- letta praticabile. Il varco aperto con l’innovazione gaudenziana è costituito dal passaggio che ancor oggi, protetto da una grata, mette in comunicazione diretta la Cappella dei Magi con la Grotta di Betlemme. L’affresco doveva trovarsi sulla parete esterna presso questa nuova apertura. È forse ancora sulla lontana eco di questi fatti che, secondo il Fassola (1671), la cappella sarebbe stata fondata nel 1500 e terminata nel 1520. Ne sarebbero stati munifici benefattori “Certi Signori Milanesi”, non però i signori della Ca- stellanza come hanno creduto di poter leggere l’Arienta ed il Butler, che offriro- no la somma di duecento scudi d’oro, che però non furono sufficienti o finirono malamente. Invece, secondo un documento già esistente presso il Seminario d’Adda di 50 Cappella - 5
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