Borgosesia: Elemosina e digiuno; Come Dio vuole.

Borgosesia: Elemosina e digiuno; Come Dio vuole.

Il bisogno di incontrarsi e di dialogare tra le due grandi religioni monoteiste è avvertito con sempre maggior forza. In Valsesia l’incontro di venerdì 3 marzo, dedicato a: “Elemosina e digiuno. Come Dio vuole”, è stata la terza tappa di un cammino avviato nel 2015 con il convegno in biblioteca a Varallo, intitolato: “Gareggiate nel bene” seguito nel 2016 da: “Misericordioso è il suo nome”.

Per i cristiani è iniziato il tempo di Quaresima, i quaranta giorni che precedono la morte e resurrezione di Gesù Cristo, richiamo all’esperienza di Gesù nel deserto, caratterizzati dal digiuno nelle giornate del mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo, dall’astinenza dalla carne nei venerdì di Quaresima, e soprattutto completati da riflessioni e preghiere. Per gli islamici il digiuno cade nel mese di Ramadan: la sua osservanza implica non assumere cibo e bevande dall’alba al tramonto. L’elemosina è una forma di generosità verso i bisognosi presente in entrambe le religioni.

Promotrice e anima di questi momenti di riflessione interreligiosa è Zeinab  Gad-Allah, una donna di origine egiziana,  che vive in Valsesia da decenni: vera “donna di pace”, da sempre intraprende azioni che incentivino il colloquio e il dialogo. Norberto Julini, Presidente di Jerusalem Varallo, associazione varallese con sede al Sacro Monte, che si propone di creare un ponte tra la nuova Gerusalemme e la tormentata città mediorientale, divisa tra le differenti religioni, ha dato il benvenuto al pubblico presente all’incontro, ospitato nella sala del cinema Lux di Borgosesia, concessa in uso dal Parroco Don Ezio Caretti (che non ha potuto essere presente perché si trovava ai “confini del mondo”, in Argentina, in visita all’anziano fratello), spiegando che l’iniziativa è stata sostenuta dal Vicariato della Valsesia, rappresentato dal Vicario Generale Don Gianni Remogna. A collaborare nell’organizzazione della serata: Eufemia, associazione di volontariato interculturale e l’Associazione Culturale Islamica di Varallo e quella di Borgosesia.

Colpiva all’ingresso del cinema Lux l’imponente schieramento di forze, polizia e carabinieri, memori dei disordini avvenuti in occasione di un precedente incontro organizzato dai giovani mussulmani, che era stato disturbato dall’incursione di provocatori che venivano dall’esterno del territorio.

Dalla tavola rotonda, incentrata su digiuno ed elemosina, due pilastri della fede islamica, importanti anche per i cristiani, declinati sulla base scritturale, era assente per motivi di salute, un interlocutore importante: Don Dino Campiotti, già presidente della Caritas Diocesana.

Zeinab Gad Allah ha parlato del digiuno: “Uno dei cinque pilastri fondamentali dell’Islam, un dovere obbligatorio da compiere durante il mese di Ramadan, il nono mese del calendario lunare islamico, tempo in cui c’è grande attenzione alla pratica religiosa, alla lettura del Corano, alla meditazione e alla carità”, sottolineando che, entro la fine del mese di Ramadan, per ogni mussulmano è obbligatorio pagare “Az-Zakah”, un’offerta di importo proporzionale alle possibilità individuali, che sarà devoluta in favore dei poveri e dei bisognosi.

Il teologo Don Silvio Barbaglia ha coniugato il duplice tema all’interno del cristianesimo, facendo emergere le valenze esistenziali di queste due dimensioni. Dalla critica serrata contro l’idolatria di Mammona, Don Silvio è passato ad illustrare l’importanza dell’elemosina: “Come figli dello stesso Padre tutto ci è stato dato per condividerlo”. Parlando del digiuno nella spiritualità della fede cristiana Don Silvio ha sottolineato come il Cristianesimo, unica religione a non porre tabù alimentari, preveda il digiuno in un particolare periodo dell’anno liturgico. Dopo aver letto il brano evangelico dell’Ultima Cena, in cui Gesù digiuna e dà da mangiare ai discepoli, preannunciando la sua morte, in cui loro dovranno digiunare, perché lo sposo non sarà più con loro, è stato osservato come le prassi pesanti di penitenza attestate nel Medioevo siano andate attenuandosi: “Lo status attuale è il minimo sindacale!”, ma digiunare: “Aiuta a ricordare che qualcuno oggi ha fame e ad essere maggiormente indotti ad essere misericordiosi e a fare elemosina, che non è donare il superfluo, ma donare qualcosa a cui si tiene”.

L’Iman Hamed Zariat ha concluso spiegando che nella religione islamica, oltre alla decima: “Az-Zakah”, esiste anche la ”purificazione dei beni”, che viene versata una volta l’anno, dando in elemosina il 2,5% del patrimonio che sarà destinato a otto categorie di persone, primi fra questi i poveri e i bisognosi. La carità è un “prestito ad Allah” e verrà restituito moltiplicato per settecento volte. Zariat ha ricordato anche che dare sollievo ad una persona sorridendo sia una delle più grandi elemosine che si possono fare.

Dopo gli interventi e le comunicazioni dei giovani della Comunità islamica, con la presentazione  degli eventi futuri che prevedono per i non mussulmani la possibilità di visitare le moschee, e la presentazione dell’attività ordinaria, che si concretizza anche nell’aiutare ogni giorno dalle 16 alle 18, presso il Centro Culturale Islamico, i bambini a fare i compiti, la serata è terminata in un modo fortemente simbolico: è stata letta una preghiera condivisa. Dopo l’ascolto, in piedi e in silenzio, ciascuno si è avviato verso l’uscita, senza aggiungere alcun commento.

Venerdì 24 marzo, alle ore 20, presso il Centro Sociale di Borgosesia ci sarà la cena del digiuno quaresimale, alla quale sono stati invitati i fratelli islamici, che ricambieranno la cortesia sabato 27 maggio, alle ore 21, con una cena serale di Ramadan presso la moschea En-Nur di Borgosesia. In entrambe le occasioni le offerte che saranno raccolte, per volontà della comunità islamica, saranno devolute alla ricostruzione del centro Italia distrutto dal terremoto, con destinazione finalizzata alla ristrutturazione delle scuole.

Piera Mazzone

  • Vicario e relatori;
  • Pubblico;
  • Zeinab;
  • Don Barbaglia;
  • Zariat;
  • Ass Giovani Mussulmani.

ZARIAT Vicario e relatori Pubblico Giovani Mussulmani Don Barbaglia Zeinab

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