Page 443 - Libro Sacro Monte di Varallo
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Chi ebbe l’idea felice di immaginare questo corpo di fabbrica, di idearlo, di progettarlo, di costruirlo? Quando venne realizzato? La genesi del nuovo complesso architettonico non è finora stata studiata espressamente, ma numerosi sono i documenti che vi si riferiscono. Come per tante altre opere del Sacro Monte, anche in questo caso si è trattato di un’Idea, di un pensiero che si è andato evolvendo lentamente, di soluzioni che sono an- date via via sviluppandosi, prendendo forma secondo vari progetti di massima, elaborati in momenti successivi, durante l’attivissimo episcopato di monsignor Bascapè. In concomitanza con l’erezione del Palazzo di Pilato, che verrà a congloba- re tutta la zona occidentale del Monte degli Ulivi, fino allora dominato dalla cappella del Viri Galilei, si rendeva necessario un tracciato, una via diretta di collegamento con il gruppo delle cappelle del Calvario, poste al di là dell’attuale Piazza Maggiore, dominanti il borgo di Varallo, senza dover passare sulla spia- nata centrale davanti al Sacro Sepolcro ed alle cappelle a questo allora collegate, per evitare confusione e disorientamento nei pellegrini. L’unica soluzione era quindi quella di aggirare esternamente il complesso del Santo Sepolcro, com- prendente anche l’originario eremitorio del B. Bernardino Caimi. Di questa esigenza si doveva essere ben reso conto il vescovo Bascapè partico- larmente nella sua visita del 1599, quando il 3 ottobre aveva incaricato il pittore Domenico Alfano di Perugia, attivo sul Sacro Monte, di preparare un disegno di riordino generale della Nuova Gerusalemme varallese con tutte le cappelle e le strade, secondo un piano dal Vescovo stesso stabilito in quell’anno e ribadito poi nel 1602-1603. Steso il progetto, verosimilmente subito dopo, nel 1600-1602 circa, il Ba- scapè il 21 novembre può emanare gli ordini di realizzare il collegamento tra l’erigendo Palazzo di Pilato e la zona del Calvario, secondo appunto il piano predisposto dall’Alfano. Seguono a pochi giorni di distanza, il 29 novembre, le disposizioni date dai fabbriceri del Monte per l’esecuzione dei lavori. Viene quindi stabilito, dopo aver specificato i vari misteri dell’erigendo Palazzo di Pilato, che “dovendo passare agli altri misteri già fatti (cioè quelli del Calvario) si tiri sopra la strada bassa una stra- da alta sopra archi verso la casa dove abita il Valgrana, et ivi si facci uno misterio che mostra l’atto de’ Giudei di prendere il Salvatore et ivi porgli la croce”. La strada bassa doveva essere, se non vado errato, quella dell’originaria Valle di Giosafat, che dalla zona occidentale della Piazza Maggiore di oggi, scendeva tra l’attuale Palazzo di Pilato a nord ed il complesso del Santo Sepolcro a sud, Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 443