Page 435 - Libro Sacro Monte di Varallo
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si muoveva. Siamo proprio nella stagione in cui si poteva dare inizio ai lavori. Stando al Bordiga nello stesso anno vi sarebbe stato un pagamento al pittore di £. 1.200 imperiali per la Condanna di Cristo. Non si può escludere, dato l’iden- tico importo, che si tratti di un errore di trascrizione di data per il pagamento effettuato il 26 giugno 1613. Ad ogni buon conto il 1614 è l’anno d’inizio dell’attività pittorica. Infatti nel “Libro inventario del Sacro Monte”, nell’elenco dei lavori com- piuti appunto in quell’anno è scritto espressamente: “...et fu cominciato a di- pingere la cappella della Sentenza di Pilato dal pitor Morazzone”. Sono trascorsi quasi quattro anni dalla stesura del contratto. L’opera dovette procedere in modo abbastanza regolare, anche se due anni dopo tutte tre le cap- pelle dipinte dal Morazzone erano ancora da completare. Ciò appare in modo molto evidente dalla fitta corrispondenza scambiata in quell’anno tra il Moraz- zone, il Podestà di Novara, Gregorio Ambelli, il Podestà di Varallo, Gerolamo Avogadro, ed i fabbriceri del Sacro Monte per una lunga controversia sorta tra il pittore, che pretendeva di essere pagato, ed i fabbriceri che a loro volta preten- devano il compimento delle opere. Le lettere sono datate: 7 giugno, 16 giugno (riguardanti in particolare la Condanna di Cristo), 4 luglio, 23 luglio, 28 luglio, 13 agosto, 21 ottobre, 5 novembre e 18 novembre 1616. Scrive in quest’ultima lettera al pittore il fabbricere Giuseppe Morondi che deve “ritornare a perficere le sue opere massime dove Christo porta la croce, la sentenza di Pilato, e l’Ecce Homo, conforme la promessa di V.S. et espressa con- venzione, et obbligo, sendo V. S. pagata per la perfettione del Ecce Homo, et dove Cristo porta la croce, che di poi si farà far la stime della cappella della sen- tenza...”, ed insistentemente gli raccomanda tra ripetute lamentele per le sue inadempienze “...di venir al primo buon tempo di puoter lavorare, per finire dette opere...”, cioè all’inizio della primavera 1617. Ne risulta che tutte tre le cappelle erano da completare, ma forse solo nelle fi- niture con ritocchi e aggiunta a secco, cioè qualche velatura, qualche ombreg- giatura, qualche particolare decorativo di armi e costumi. Cose che verosimil- mente nella primavera del 17 il Morazzone dovette fare per tacitare i fabbriceri e ricevere tutto il pagamento pattuito. Infatti con la lettera del 18 novembre 1616 cessa la documentazione riguardante l’attività del pittore sul Sacro Monte. Quando il 14 settembre 1617 il nuovo vescovo di Novara, cardinal Taverna, salirà a visitare il santuario varallese, noterà finalmente che l’Ecce Homo “est de recenti constructa” e che la cappella della Sentenza è finita secondo gli ordini del Bascapè. Per sfogliare il libro cliccare col mouse sugli angoli delle pagine e trascinare i fogli 435