Page 384 - Libro Sacro Monte di Varallo
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attraverso una scala in muratura), è l’unico caso del genere in tutto il complesso dei “Libro dei Misteri”. La scenetta diventa quindi un punto focale, l’elemen- to di attrazione principale del Palazzo, l’episodio che si impone sugli altri tre, situati all’interno ed al piano terreno. Il progetto alessiano è dunque il punto di partenza, la prima testimonianza per tutta la lenta e complessa vicenda di realizzazione della cappella, che si pro- trarrà per più di un quarantennio. Il palazzotto ideato dall’Alessi non viene realizzato, come del resto è accadu- to per la maggior parte degli edifici da lui previsti, ma ormai le varie guide dei Sacro Monte edite negli ultimi vent’anni del Cinquecento citano la futura raf- figurazione dell’Ecce Uomo come cosa programmata. Esse descrivono il Palazzo di Pilato quello originario, eretto verso la metà del secolo, con i due episodi già esistenti della Flagellazione e della Coronazione di spine, con in più l’espressione che ho già citato: “et se gli aggiongierà come fu mostrato al popolo e come Pilato si lavò le mani...”. Anche questo proposito non verrà realizzato, perché, come noterà il vescovo di Novara, monsignor Bascapè, nella sua prima visita sul Monte del 24 settem- bre 1593, sopra i due misteri vi era l’abitazione dello scultore (forse il Prestinari o il Tabacchetti) “supra eas habitaculum sculptoris”. La stessa cosa dovrà constatare nella visita dell’anno successivo, osservando che il piano superiore era occupato da “habitationi di artefici”. Siamo giunti così al periodo denominato dalla grande e volitiva personalità del vescovo Bascapè. Già nella prima visita, constatato il grande disordine nella successione dei vari fatti riguardanti la Passione, stabilisce un nuovo piano da se- guire, tutt’attorno alla zona occidentale dell’originario Monte degli Ulivi, che già abbiamo ampiamente descritto trattando del Palazzo di Pilato (aprile 1992). In questo piano figura anche il mistero di Gesù “ostensus a Pilato”, dopo esser stato condotto da Erode. La successiva visita vescovile del 25 settembre 1594, non farà che ribadire quanto stabilito l’anno precedente, e quella del 1599 non muterà la situazione. Invece nella visita del 5 ottobre 1602 il Vescovo dà degli ordini più precisi sulla successione dei vari episodi da rappresentare nell’erigere il Palazzo di Pilato, tra i quali compare l’Ecce Uomo subito dopo la Flagellazione, anche se non si prevede ancora uno sviluppo dell’edificio su due piani. Seguono altre visite del Bascapè, con ritmo annuale (4 aprile 1603, 27 novembre 1604, 5 ottobre 1605), in cui deve certamente aver dato qualche ordine. Ma è solo con la lettera ai fab- bricieri del 1° febbraio 1605, che già tante volte abbiamo citato, che si giunge ad 384 Cappella - 33