Romagnano – Presentazione nuovo libro pubblicato dalla fondazione “LA NOSTA GENT”

SERATA AL MUSEO STORICO ETNOGRAFICO DI ROMAGNANO PER PRESENTARE IL NUOVO LIBRO PUBBLICATO DALLA FONDAZIONE LA NOSTA GENT:

 

FRAMMENTI DI STORIE FAMILIARI. RICORDI INTORNO AL FOCOLARE

 

Il rapporto tra semplice ricordo e memoria, tra macro-storia e micro-storia, tra un secolo appena alle spalle, ma che pare lontanissimo e quasi sfocato dall’avanzare velocissimo di un mondo dove, come scrive Marisa Brugo, la Presidente dell’Associazione La nosta Gent: “Adesso è tutto un clic, per accendere la televisione o l’asciugacapelli, per comunicare con gli amici o per aprire la portiera dell’automobile. Persino i rapporti umani sembrerebbero più metallici”, è al centro del progetto che ha portato a stampare un libro di racconti: “Frammenti di storie familiari. Ricordi intorno al focolare”, scritto da ventidue autori, che hanno dato voce alla memoria collettiva attraverso quarantaquattro racconti. “Tanti autori, tutti molto generosi nel raccontare e nel raccontarsi: ognuno con il proprio stile e la propria interpretazione ha centrato l’obiettivo”: Marisa Brugo ha sottolineato come alcuni abbiano proposto storie personali e di famiglia, altri si siano concentrati piuttosto sulle abitudini del paese e quelle dei suoi abitanti: “E’ uscito un modo nuovo di raccontare la nostra storia”. In copertina l’immagine grafica di un passato che si proietta nel futuro: un bimbo piccolissimo che legge il libro indossando gli “occhiali del tempo”, mentre intorno a lui svolazzano le emozioni, tante, diverse, contrastanti: tenerezza, allegria, rabbia e meraviglia.

Un libro non per caso, ma che, oltre a rappresentare l’ideale prosecuzione delle Favole della nostra infanzia, pubblicato nel 2015 da La nosta Gent, è riuscito a mettere i “salvatori di memorie” davanti a un foglio bianco, affidandogli un pezzo di vita. Persone di età diverse, con esperienze che spesso li hanno portati lontano, come Chiara Corradini, romagnanese, che oggi vive in Argentina, a La Plata, e che durante la serata di sabato 6 maggio, data in cui il libro è stato presentato nel salone delle conferenze del Museo Storico Etnografico di Romagnano, si è collegata in diretta tramite Skype e ha raccontato cos’è per lei Romagnano a dodicimila chilometri di distanza e  dopo quarant’anni da quando lo ha lasciato. Ettore Ugo Rosso, originario di Plello, che vive anche lui in Argentina e ha raccontato in modo bilingue la sua storia familiare, sospesa tra Italia e Sud America. Mariano Allocco invece  ha portato nelle pagine la sua esperienza di vita in Val Maira, rivelando tanti aspetti comuni con i paesi della nostra Valsesia.

Nell’ampio spazio del Museo è stata ricreata un’osteria di paese con i tavolini sui quali c’erano biscotti e un’appetitosa e casalinga torta di carote, da accompagnare con un buon bicchiere di bianco, secco o dolce, proprio come i ricordi e come la vita. Pubblico, autori, organizzatori e conduttori erano gli “avventori” di quella “locanda del tempo”, senza alcuna separazione. Il microfono passava di mano in mano guidato da alcuni “filoni” di lettura: le guerre, la prima e la seconda guerra mondiale, che hanno lasciato segni profondi nelle Comunità, assenze investite in speranze, ritorni che cambiano quello che avrebbe dovuto essere il sentiero tracciato, come quello del padre di Luciano Maiandi, un “ragazzo del ‘99”, che a diciassette anni viene mandato sul Grappa, d’inverno, in prima linea, per il quale la prima guerra mondiale finisce presto a causa dei piedi congelati, che gli causano l’amputazione di mezza gamba destra e di mezzo piede sinistro: la sua vita pareva finita e invece frequentò un corso di computisteria e venne assunto in Comune e poi in Banca, facendo una brillante carriera. L’ultima cartolina scritta all’”amata cugina” dal giovane arruolato in marina che non tornerà mai a casa, ma morirà in guerra “da eroe”, come sottolinea la cronaca del Corriere Valsesiano, è il triste epilogo della storia di una di due sorelle plellesi, raccontata da Maria Caterina Ferro: una storia emblematica delle condizioni di vita delle donne di un tempo neppure troppo lontano, delle quali l’autrice è studiosa e partecipe. Luciano De Carlis ha recuperato i ricordi della madre, Ida Pettinaroli, che: “Alla soglia dei novant’anni, aveva avuto l’idea di scrivere quello che aveva vissuto in gioventù e in età matura, ricordi che affioravano alla memoria e che scriveva su qualsiasi pezzo di carta le capitasse”. Dai racconti emerge spesso la “topografia del cuore”: i luoghi diventano di nuovo vivi ed abitati da persone ormai scomparse da decenni, che assurgono al ruolo di Personaggi, perché il magico potere della scrittura li rende più reali di un presente talvolta così confuso da rifiutarsi alla narrazione: Barbara Vanoli, Cip Barcellini, Eliana Valazza, Lucia Rina Valazza, Maria Rosa Valazza, Mina Mazzotti, Marinella Scaletti, Paola Oddone, srotolano il film della memoria per la gioia dei lettori. Anche le “bestie” possono diventare dei protagonisti, come la cavallina dalla criniera intrecciata misteriosamente al centro del racconto di Enrico Scribante e le “bestie feroci” di Leonardo Mostini, che guarda caso è anche veterinario. Declinare poesia e prosa, alternando italiano e dialetto, è prerogativa di alcuni autori: Sara Brugo, Mary Massara e Gianni Martinetti, che per questa occasione hanno scritto brevi racconti di vita. Ci sono poi le “storie metereologiche” di Rita Perucchini, così definite da Lorenzo Del Boca per gli incipit:Era una calda e afosa giornata”, “Nevica, erano tanti anni che non nevicava così tanto”, che si alternano con i ricordi della nonna Maria, di Cristina Soglio, che ripropongono una civiltà con ritmi ed abitudini molto diverse.

Non voglio togliere il piacere della scoperta ai lettori che si addentreranno in queste centotrenta pagine fitte fitte, intercalate da qualche fotografia, guidati da un originale indice alfabetico che reca al primo posto l’iniziale del nome di battesimo, perché un tempo nei nostri paesi ci si conosceva tutti per nome, o per “stranòm”.

Per recuperare la memoria d’antàn, Peter Valazza ha creato un filmato d’epoca in cui la musica accompagnava le immagini, scandendo il trascorrere degli anni, che il pubblico ha molto apprezzato, entrando subito in sintonia con i racconti che “popolano” questo nuovo prezioso libricino.

Piera Mazzone

Autori e organizzatori Chiara Corradini In sala Marisa Brugo Del Boca Mazzone

 

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