Page 56 - AIUTARE LE ANIME ET IL GOVERNO EPISCOPALE
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Ora, al di là dell’uso abituale ed appropriato di ‘Congregazione di S. Gaudenzio’ cui il presule si premurò di dare delle Regole nel luglio 1607, potremmo definire la primitiva istituzione presente a S. Cristina sicuramente come una vera e propria filiazione della Vallicella187. Purtroppo però, in quello stesso 1607 Casella morì e il titolo di superiore della Congregazione di S. Gaudenzio passò a don Giovanni Batttista Cattaneo. Un passaggio che avrebbe potuto portare a nuovi sviluppi se non si fosse dovuta registrare, in quel breve torno di tempo, la definitiva partenza per Milano di un altro dei primi sacerdoti della Congregazione, Orazio Barbavara.
Don Cattaneo rimase dunque solo e la situazione, nella sperduta sede di S. Cristina di Borgomanero, non dovette essere facile da affrontare: in poco tempo, dopo appena un paio d’anni di vita, la pur innovativa e stimolante esperienza oratoriana ebbe termine.
Il 14 luglio 1609 il vescovo rese l’ormai indebolito istituto direttamente dipendente dal Seminario di Novara e per rivitalizzarlo prese delle importanti, pratiche decisioni: “Carolus, Dei et Apostolicae Sedis gratia Dei episcopus Novariensis [...] Cum alia nobis concedentibus constructa fuerint ex elemosinis piorum edificia ad ecclesiae Sanctae Christinae apud Burgumanerium cubicula scilicet multa, coenaculus, coquina, cella vinaria et alia ad hoc ut ibi plures sacerdotes congregati sub obedientia nostra et successorum, a secularibus [...] remoti spiritualiter viverunt, ecclesiastica officia celebrarent et animas [...] in Doctrina Christiana tendende adjuvarent”188.
Una riorganizzazione in grande stile, un progetto spirituale certo, ma anche e concretamente materiale, pensato per durare nel tempo e per formare – secondo un disegno che, come abbiamo già potuto notare, ricorre nell’azione pastorale tutta tridentina del Bascapè – sacerdoti preparati, congregati sotto l’obbedienza diretta del presule, che vivessero spiritualmente e distaccati da tutto e che diffondano la dottrina cristiana per il progresso delle anime.
Nel progetto si immaginava anche il profilo dei futuri frequentatori di quel Collegio. Annessa al Seminario novarese c’era allora una sezione di chierici “casisti”, dunque di giovani studenti che studiavano i risvolti dei più disparati casi di coscienza, retto da un Superiore o Prefetto: ebbene, proprio questa particolare branca venne destinata ad avere una sua sede in S. Cristina.
Il Bascapè, che da tempo era stato chiamato a far parte della commissione prelatizia incaricata del processo di canonizzazione del beato Borromeo e che proprio sul finire del 1609 era in procinto di partire per Roma, si era adeguatamente cautelato. In vista di una sua prolungata assenza da Novara a causa delle previste, solenni celebrazioni romane in previsione dell’attesa santificazione, Bascapè aveva
187 Monsignor Tornielli attestava, nella sua visita pastorale del 1649 a S. Cristina di Borgomanero, che “...la Congregatione di S. Gaudentio infine andata deserta era dell’Istituto di s. Filippo Neri”: ASDNo, Visite pastorali, I, 1, Antonio Tornielli, Borgomanero, 149.
188 AONo, cart. 1, 14 luglio 1609 (in copia). Ma se ne veda la minuta notarile originale in ASNo, Notarile, minutario 1308, notaio Giovanni Pietro Morone, 14 luglio 1609.