Page 41 - AIUTARE LE ANIME ET IL GOVERNO EPISCOPALE
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La prassi voleva infatti che si ufficializzasse pubblicamente il prossimo traguardo canonico per una ben precisa ragione: si voleva infatti esortare “tutti che se sapessero alcuno diffetto in detto Qualiotto” che potesse eventualmente essere di impedimento alla concessione dell’ordine sacro; in particolare si sarebbe voluto sapere non fosse figlio legittimo di coppia regolarmente sposata e se avesse “altro diffetto repugnante”: le domande, poste direttamente all’uditorio alla folla di fedeli galliatesi riunita in chiesa per la messa grande della domenica, erano fatte solennemente “per servitio di Dio et per sgravio della conscienza”. Fortunatamente però, probabilmente dopo qualche minuto di silenziosa attesa, si constatò “non esser statto alcuno ch’abbi manifestato impedimento”140.
Il 31 maggio 1608 sappiamo che Francesco, grazie all’attestazione stilata dal confessore don Giacomo Maria Tuetto, sacerdote dei Chierici Regolari di s. Paolo, la Congregazione di cui era stato generale Bascapè, aveva fatto piena e sentita “...confessione generale di tutta la sua vita fatta a me con occasione dell’ordine sacro che è per ricevere”141; meno di tre mesi dopo, il 17 settembre, il curato Bartolini faceva nuovamente fede di aver “dinunciato al popolo nella messa parochiale quando vi è maggior concorso, alli 14 del corrente, giorno di domenica, seconda di detto mese...” che il giovane chierico Quagliotti “...desiderava d’esser promosso al sacro ordine del diaconato”142. Quagliotti venne definitivamente ordinato sacerdote a Trecate un anno dopo, il sabato delle Tempora del 1609 (il 19 settembre)143, durante un periodo di malattia di mons. Bascapè (“ob eius infirmitatem”) che si fece dunque sostituire da mons. Sebastiano Cattaneo, “episcopus Chiemensis in Bavaria” in quei giorni ospite dei padri Domenicani presso il monastero milanese di S. Eustorgio144.
Una settimana dopo, sabato 26 settembre 1609, giungeva a Francesco l’autorizzazione vescovile a celebrare la sua prima messa che, con immaginabile trepidazione e commozione, officiava a Galliate altri sette giorni dopo, così come
140 ASDNo, Ordinum, IV, 3, 1608.
141 ASDNo, Ordinum, IV, 3, 1608. Un’altra piena confessione era stata fatta da Quagliotti “mentre stava in Milano per causa de’ suoi studii di theologia et frequentava la Congregatione della Beatissima Vergine annontiata” al padre gesuita Giovanni Stefano Menocchio, come attesta quest’ultimo da Milano il 7 maggio di quell’anno: cfr. ivi.
142 ASDNo, Ordinum, IV, 3, 1608.
143 ASDNo, Ordinum, IV, 3, 1609.
144 L’originale dell’atto, nel libro delle ordinazioni in ASDNo, è purtroppo andato disperso. Mons. Sebastiano Cattaneo, nato nel 1545 e già appartenente all’ordine domenicano. Dopo essere stato per alcuni anni teologo alla corte di Wolf Dietrich von Raitenau, principe-vescovo di Salisburgo, alla morte di mons. Christoph Schlattl nel 1589 era stato eletto suo successore quale vescovo di Chiemsee, in Baviera, allora ecclesiasticamente dipendente dall’arcidiocesi di Salisburgo. Era un esperto di casistica – materia che a suo tempo vedremo molto cara al Quagliotti - ed è nota una Summula reverendissimi domini Sebastiani Cattanei episcopia Chiemensis Casus conscientiae singulari brevitate atque facilitate complectens, edita forse per la prima volta a Padova nel 1586 con ristampe succesive a Padova Brescia e a Trento tra 1592, 1600 e 1603 (cfr. ICCU e M. Turrini, La coscienza e le leggi. Morale e diritto nei testi per la confessione della prima età moderna, Bologna 1991, p. 401 s.). Controversa la data della sua morte che secondo alcuni andrebbe collocata nell’aprile del 1609 e per altri nel 1610. Gli successe Ehrenfried Freiherr von Kuenburg il 14 settembre 1610. Sulla sua presenza in S. Eustorgio a Milano cfr. M. Caffi, Della chiesa di S. Eustorgio in Milano. Illustrazione storico monumentale epigrafica, Milano 1841, p. 182 s. e, più in generale, S. Weber, I vescovi suffraganei della Chiesa di Trento, Trento 1932, p. 128 ss.