Page 35 - AIUTARE LE ANIME ET IL GOVERNO EPISCOPALE
P. 35

anni dieci [...] voluntieri serve alla messa et frequenta la scola et anchor la dottrina christiana”108.
E’ proprio riferita a quel periodo inoltre, dunque dei primi anni Novanta del ‘500 e in momenti che, come abbiamo visto, dovettero essere di forte impatto emotivo per il giovane, il duplice, interessante riferimento sia al carattere del fanciullo, sia ai suoi primi passi nello studio del latino. Don Giovanni Battista Mucetti, di Intra, scrivendo al Quagliotti nel secondo decennio del Seicento non si trattenne dal ricordare con nostalgia i tempi trascorsi insieme a Novara, da bambini: “...La molta confidenza qual tengo in V.S., acquistata già tanto tempo fa dell’amorevole et cortese natura sua nella scuola del P. Bergino in Novara, mi fa animo a ricorrere da lei, sicuro di ottener una gratia”109.
Eccoci dunque di fronte a un giovane che ci appare serio, posato, probabilmente reso un po’ introverso dai lutti in famiglia, devoto, dal tratto “amorevole et cortese” che, certo insieme ad altri bambini, dal villaggio suburbano viene inviato a prendere lezioni di latino in città, a Novara, presso il sacerdote don Cesare Borgino, che sappiamo attivo presso la parrocchia cittadina di S. Giacomo110.
A 10 anni Francesco, che chiese di poter entrare in Seminario a Novara per diventare sacerdote, prese finalmente la tonsura: era il il 18 dicembre 1593111. Una vocazione davvero precoce, efficacemente sostenuta e assecondata dalla presenza dello zio prete, don Domenico, che avrebbe provveduto entro il primo decennio del Seicento a dotarlo di una piccola rendita che gli consentì di avere una sia pur modesta entrata – quaranta ducati annui112 - e lo aiutò a mantenersi agli studi, specie poi nel suo imminente trasferimento a Milano, presso i padri Gesuiti113, dove avrebbe proseguito con profitto gli studi religiosi114. Dai 15 ai 25 anni infatti, il chierico
108 La testimonianza del Ramella è relativa ai primi anni del Seicento, quando ormai Francesco Quagliotti frequentava con profitto il Seminario novarese. Cfr. ASDNo, Ordinum, IV, 3, 1593.
109 AONo, cart. 6, lettere di parroci, Intra, 11 ottobre 1614.
110 Qualche autore ha azzardato, senza tuttavia poter provare la fondatezza di tale affermazione, che la grammatica latina in uso allora presso la scuola del Borgino frequentata dal Quagliotti fosse quella dell’Alvarez, gesuita portoghese, il cui manuale ebbe numerosissime ristampe in Italia e in Europa tra l’ultimo quarto del Cinquecento al secondo Ottocento: E. Alvarez, De institutione grammatica libri tres, con ristampe successive - a partire dalla prima edizione portoghese del 1572 - grazie a stampatori di Genova, Milano, Brescia, Venezia, Piacenza, Roma e Napoli: cfr. ICCU.
111 In ASDNo non è più più reperibile il libro delle ordinazioni di quell’anno ma in AONo mani di oblati ignoti ebbero cura di ricopiare in sintesi l’atto: “In libro ordinatorum Curiae episcopali Novariae ad anno 1590 ad annum 1596 [...] instrumentum 18 Xbris sacrae ordinationis in qua dictus Franciscus Quagliottus clericali tonsura fuit initiatus videlicet...”. Come peraltro attesta anche il Ramella, curato di Galliate con il suo documento (v. sopra).
112 ASNo, Notarile, minutario 4071, notaio Giovanni Giacomo Magni, 27 maggio 1608 e AONo, cart. 1: sempre del notaio Magni, 20 maggio 1608 relativo alla costituzione della detta rendita patrimoniale.
113 P.G. Longo, Carlo Bascapè, vescovo di Novara e i Gesuiti, in La Compagnia di Gesù e la società piemontese. Le fondazioni nel Piemonte orientale, Atti del convegno, a c. di B. Signorelli e P. Uscello, Vercelli, 16 ottobre 1983, Vercelli 1995, p. 361 ss., utile per una semplice inquadratura generale invece F. Rurale, I Gesuiti a Milano. Religione e politica nel secondo Cinquecento, Roma 1992.
114 M. Scaduto, Scuola e cultura a Milano nell’età borromaica, in San Carlo e il suo tempo, cit., II, p. 963 ss. in partic. p. 984 ss., unitamente a A. Bianchi, Congregazioni religiose e impegno educativo nello Stato di Milano tra ‘500 e ‘600, in Lombardia borromaica cit., II, p. 765 ss. e A. Turchini, Sotto l’occhio del padre. Società confessionale e istruzione primaria nello Stato di Milano, Bologna 1996, e X. Toscani, Seminari e collegi nello Stato di Milano nel Cinquecento, in Per il Cinquecento religioso italiano. Clero, cultura, società, Atti del Convegno internazionale di studi, Siena, 27-30 giugno 2001, 2 voll., I, Roma 2003, p. 313 ss., questi ultimi con ricca bibliografia utile alla presente ricerca. Un cenno particolare merita la ricerca condotta da S. Negruzzo, Collegij a forma di Seminario. Il sistema di formazione teologica
























































































   33   34   35   36   37