Page 123 - AIUTARE LE ANIME ET IL GOVERNO EPISCOPALE
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vedrà dall’inclusa. Resta solo che chi può ci dia qualche aiutto, come io ne spero assai confidando in Dio che tiene providenza particulare di questo luogo dove accettato potrò fare del bene assai in aiutto dell’anime, et del povero Clero Novarese” un più che mai soddisfatto ed emozionato Quagliotti riferiva che “...Hoggi ho licentiato li Chierici doppo esser stati essaminati dal S.r Teologo di Gozzano al quale tutti hanno datto sodisfatione sì per le lettere quanto per la devotione, et ne mando una nota a V.S. R.ma a cui per fine faccio humilmente riverentia. Dal Collegio di S.ta Christina, il p.o agosto 1614...”395.
Era, questa, l’ennesima riprova non solo del buon carattere degli allievi, certo, ma dell’ottimo insegnamento ricevuto in S. Cristina; della validità e dell’estrema utilità degli sforzi con cui si prodigavano gli insegnanti e soprattutto lo scrupoloso rettore del Collegio, per far sì che i giovani chierici ricevessero una preparazione culturale, morale e spirituale vasta e profonda; era infine il coronamento di buona parte dei progetti del nostro, tutti tesi – primariamente – alla formazione di un clero degno e preparato396.
Il 2 agosto, mantenendo cioè i giovani chierici studenti in quel primitivo, fondamentale clima di austera compunzione prima di lasciarli partire per le vacanze estive “...Pre. Francesco Quagliotti celebrò de Requiem”397. Il 19 gli scriveva cordialmente il parroco di Valle d’Andorno pregandolo di favorirlo della sua presenza non solo in occasione dell’ormai prossima domenica, quando sarebbe solennizzata anche la festa patronale, ma anche e forse soprattutto per aiutarlo nell’oneroso impegno di “...confessare il popolo”398.
Con la fine delle lezioni e la partenza dei suoi allievi iniziava come sempre, per Francesco, un periodo di maggior libertà dagli impegni del Collegio, mesi che al solito sarebbero stati dedicati alle ‘missioni’, cioè alla predicazione itinerante – per la quale si rese disponibile con il presule – e per fare qualche giorno o settimana di esercizi spirituali presso i Gesuiti della Casa di Arona, dall’amico Melzi che a luglio gli aveva scritto rallegrandosi per il buon andamento del Collegio: “...Mi rallegro poi che le cose di cotesto virtuoso Collegio pigliano quella buona piega che lei mi scrive,
395 AONo, cart. 2, I agosto 1614, lettera di Quagliotti a monsignor Bascapè. La lettera di monsignor illustrissimo cui fa riferimento Quagliotti, quella datata 3 maggio, è reperibile nell’epistolario del venerabile vescovo di Novara e per quanto riguarda il nostro riferisce che “...Per accrescere la fabrica di cotesto luogo, sì come voi havete detto esser bisogno, tratterete col parere del sig. Gio. Batt.a Cattaneo, con le comodità et particolari di cotesto contorno, specialmente di Borgomanero, per haver limosina a tale effetto, et ce ne darete aviso, che noi ancora vedremo di dare in ciò qualche aiuto. Questo si havrà da fare più presto che si possa, avanti che si approssimi il tempo della cerca ordinaria; con che vi benediciamo”: ASDNo, V, 12/25, n. 238, p. 205, 3 maggio 1614, indirizzata, vale la pena qui di sottolinearlo, “Al Teologo Quagliotto, Vicerettore de Chierici di S.ta Christina”.
396 Non per nulla l’amico Girolamo Torelli, avvocato e castellano della Riviera d’Orta, sottolineava nel suo prezioso Memoriale sulla vita e le opere del nostro che quello di Quagliotti era un vero e proprio “...zelo della perfettione del clero secolare”. Di più: “Honorava”, sottolinea Torelli “in tutti i modi possibili i sacerdoti, non permetteva d’esser da alcuni d’essi servito, anzi, predicando una volta in Borgomanero della riverenza che si deve a sacerdoti riprese aspramente” quelli, che, forse presenti tra i fedeli in ascolto, “...si lasciavano servire da essi, protestando ch’egli non havrebbe mai potuto tolerare d’esser da un sacerdote servito” proprio “...perch’erano degni d’ogni honore”. Procurava perciò “ch’essi attendessero con fervore all’officio loro per il buon essempio, onde cercava d’indurli alla perfettione”, specie grazie alla pratica degli esercizi spirituali: AONo, cart. 4, Torelli, Memoriale.
397 AONo, cart. 2, Libro delle messe. 398 AONo, cart. 3, 19 agosto 1614.




























































































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