Page 17 - Bollettino Ottobre - Dicembre 2019
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leva restaurare avendo già trovato il donato- re, ma pur avendo sottoposto alla approva- zione della Sopra Intendenza tutto il pro- getto, ne era derivato un assoluto diniego.
“Tutto ciò, scrive ancora padre Bracchi, è stato fatto ed altro ancora prima e successi- vamente, fino all’ottobre del 1964. Dei die- ci anni seguenti I fatti sono troppo noti: ba- sti ricordare il radicale restauro della Casa del Pellegrino.”
6. Da padre Bracchi a padre Angelo Tro-
vati. Il nuovo rettore lascia due fogli, dove
annota lavori eseguiti dal 1956 al 1964 con
la responsabilità di vice Rettore, dal 1965 al
1974 come Rettore. Sono elencate diverse
opere. Numerose le inferriate in ferro bat-
tuto che vengono collocate nelle cappelle n.
37, 40, 41, 39, 38, 4. Rifacimento del tetto
della cappella 17, 12. Rifacimento delle vetrate artisti- che alla cappella 36, 18,1, 25. Sono segnalati altri lavori. In particolare voglio sottolineare qualcosa di nuovo che emerge da questo elenco, ossia la pubblicizzazione e ab- bellimento generale del Monte, e I progetti per l’acco- glienza di pullman e di macchine. Padre Trovati parla di una massiccia propaganda per il Sacro Monte in 21.000 centri dell’Alta Italia,lancio turistico in Svizzera, Fran- cia, Austria, realizzazione di una guida turistica del S. Monte a colori in 4 lingue, stesura di un progetto per 1.000 vetture e 40 pullman, stesura di un progetto di illuminazione artistica di tutte le cappelle, creazione del salone Papa Giovanni, riordino della Casa del Pellegri- no, dotazione di 30 parati completi per un servizio più dignitoso in Basilica. Si parla anche della creazione del Belvedere, zona dietro la Basilica in basso, di una roton- da realizzata e di relativo anfiteatro presso il Vallone.
7. A padre Trovati succede come Rettore padre Francesco Carnago che si caratterizza per il discor- so che stiamo facendo per aver inventato una sigla P.I.p.S.M. ( Pronto intervento per il Sacro Monte). Questa sigla comparirà in ogni bollettino evidenzian- do I lavori fatti. C’è una circostanza particolare che costringerà in un certo senso padre Carnago a fare un elenco dei restauri compiuti. Questa
circostanza è il consiglio comunale di Varallo che si è tenuto il 21 dicembre 1978. Leggiamo quanto lo stesso pa- dre ha scritto nel Bollettino del gennaio 1979. “Mi si conceda , anzitutto, una... benevola rettifica. Mi riferisco al Consi- glio Comunale di Varallo del 21 dicem- bre scorso. Contrariamente a quanto fu detto in quella sede, voglio precisare che la Cappella n. 31 “l’incoronazione di spine” fu restaurata per interessamen- to dell’Amministrazione Vescovile, la quale ha pure versato L. 500.000 per la sistemazione del muro esterno della stes- sa Cappella. Nè va dimenticato ( e qui
inizia l’elenco) quanto s’è fatto per la Cap- pella n. 45; cioè la Basilica!, ripassato e in più parti rifatto il tetto, rinnovate comple- tamente: grondaie, discese e converse. Un lavoro che ha richiesto non poco tempo e una spesa non indifferente. Così sono da ricordare la pulitura della facciata e la ver- niciatura del finestrone con la sostituzione dei vetri, l’altare nuovo in legno rivolto al popolo, le due colonnine dell’impianto di amplificazione foderate con resina sinteti- ca. Vanno pure ricordati i lavori alla Casa del Pellegrino: dai tetti, ai pluviali, alla si- stemazione delle mansarde e ad innumere- voli interventi che una simile Casa necessi- ta per un’accogliente ospitalità.
8. Siamo al 1980 e al Sacro Monte appa- re un nuovo, importante attore: la Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Varallo istitui- ta con legge regionale il 28 aprile 1980, ma ha iniziato adoperare a partire dal 1982, quando si è insediato per la prima volta il suo consiglio direttivo, l’organo pre- posto alla gestione. Nel 1985, tra giugno e novembre, sono stati assunti i primi dipendenti, tre guardiaparco, un geometra e il direttore nella figura di Stefania Ste- fani Perrone. L’amministrazione della Riserva nella sua prima fase è coincisa con il consiglio comunale di Va- rallo. Nel 1991, invece, a seguito della scelta compiuta dalla Regione di uniformare i modelli di gestione degli enti parco, si è insediato per la prima volta un consi- glio direttivo esterno costituito da consiglieri nominati dalla Regione e dal Comune di Varallo a cui si è poi aggiunto un rappresentante della provincia di Vercelli
( ma non del santuario).
9. La nuova convenzione siglata tra la diocesi e il co-
mune di Varallo nel 1989 tiene conto di questa novità e la diocesi perde molti locali che aveva , ma anche la- scia la responsabilità per es. su tutte le cappelle.
10. Siamo dunque quasi ad un passaggio di conse- gne, ma il problema dei restauri resta. Il 6 giugno 1986 il sovrintendente dei beni culturali di Torino, Giovanni Romano, scrive una lettera dura indirizzata all’Ammini-
Padre Trovati con la madre
Padre Carnago con il Papa
strazione Civile del Sacro Monte , quindi al Sindaco, al direttore della Riserva, ad altri enti e per conoscenza anche all’am- ministrazione religiosa del Sacro Monte, al Vescovo di Novara Mons. Aldo Del Monte. Oggetto della lettera: segnalazio- ne gravi danni agli antichi affreschi nelle cappelle 37, 38, 39 e 27, 28, 29, 30, 31, 34,35. Romano parla di allarmante e gra- vissimo stato di generale degrado. Ne fa una descrizione molto dettagliata. È faci- le pensare ad uno scarica barile. Forse per questo interviene personalmente Mons. Del Monte che infatti scrive:
“La segnalazione fattane, sia pure solo per conoscenza, da | Continua a pag. 18
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