Page 15 - Bollettino Ottobre - Dicembre 2019
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Recensione
GUIDO GENTILE - SACRI MONTI
Edizioni Einaudi, Torino 2019, pagine 380, € 38,00
I Sacri Monti sono santuari partico-
lari, punti di riferimento religioso e
mete importanti di pellegrinaggio,
sorti per iniziativa di personalità pro-
fondamente attente alle esigenze della
formazione spirituale del popolo cri-
stiano. Nel corso del tempo si sono af-
fermati e sviluppati con il concorso del
popolo stesso e di suoi grandi pastori.
Spesso si trovano su delle alture, luo-
ghi naturali per un cammino insieme
fisico e spirituale di ascesa verso Dio, e
offrono al pellegrino un itinerario da
percorrere in diverse tappe, segnate da
edicole o cappelle che invitano a so-
stare per contemplare un’immagine,
una scena, che ispira con efficacia una meditazione, una contemplazione, una preghiera, prima di riprendere il cammino verso la meta, l’evento spirituale culminante. Ve ne sono diversi in Piemonte e in Lombardia – se ne contano almeno 9 di particolare importanza - e il loro grande valore non solo religioso, ma allo stesso tempo culturale e artistico è tale che costituiscono, conside- rati unitariamente, uno dei siti “patrimonio culturale dell’umanità”, riconosciuto dall’UNESCO nel 2003.
Guido Gentile, già Sovrintendente degli Archivi del Piemonte e della Valle d’Aosta, ha dedicato ai Sacri Monti molti anni di studi e ricerche attente e minu- ziose che - sostenute dalla sua vasta conoscenza storica e artistica, in particolare delle regioni nordoccidentali italiane - trovano ora il loro sbocco in questo corposo volume, davvero densissimo di informazioni, docu- mentate con un apparato di riferimenti archivistici e bibliografici imponente, e illustrato con cura grazie a numerose fotografie originali che accompagnano il te- sto con grande pertinenza.
Pur trattando anche di Orselina, San Vivaldo, Orta, Crea, Varese ed Oropa, ben due terzi dell’opera sono dedicati al Sacro Monte di Varallo, nella Valsesia. Non deve stupire. Esso è in effetti il primo, e lo possiamo an- che ritenere il più bello e il più ricco di arte e di storia. L’Autore lo presenta come il “modello” che si riflette in vario modo negli altri.
Il Sacro Monte di Varallo
Nasce alla fine del XV secolo dall’idea geniale e fe- conda del frate minore osservante Bernardino Caimi, che dopo aver trascorso anni nella Custodia di Terra Santa, rientrato in Italia in un tempo in cui i pellegri-
naggi in Palestina sono diventati sem- pre più difficili, formula il progetto di creare una “Nuova Gerusalemme” fa- cilmente accessibile al popolo cristia- no, ricostruendo in Valsesia i luoghi santi con la maggiore fedeltà possibile a quelli originali, sia nella loro forma sia nella loro reciproca posizione. Di qui il sorgere sull’altura sovrastante Varallo di una serie di cappelle e luo- ghi di preghiera collegati agli episodi salienti della vita e soprattutto della passione di Cristo.
Il Sacro Monte assume gradual- mente la sua forma caratteristica grazie all’attività artistica – che si
La copertina del libro
prolunga per quasi tre decenni - del grandissimo Gau- denzio Ferrari, nativo proprio della Valsesia. Come pittore egli affresca le pareti delle cappelle, come scul- tore modella in legno o in terracotta le statue dei perso- naggi che intervengono nell’episodio, formando con lo sfondo pittorico un insieme perfettamente integrato. Il pellegrino che osserva si trova così inserito, immerso e coinvolto emotivamente e spiritualmente nell’even- to evangelico. La grande Cappella della Crocifissione, realizzata da Gaudenzio, è ritenuta uno dei punti alti dell’arte rinascimentale italiana.
L’Autore descrive fin nei dettagli le vicende comples- se attraverso cui passa la realizzazione del Sacro Monte durante il Cinquecento, con le lunghe dispute fra i fab- bricieri laici locali e i frati francescani, i diversi progetti e il succedersi degli artisti e degli architetti. Ma ciò che ci interessa maggiormente è l’evolversi dell’idea stessa del Monte, da quella di una riproduzione fisica e “to- pografica” dei luoghi santi a quella di un “teatro” reli- gioso ordinato e sistematico in cui nelle diverse cappel- le, collegate da un itinerario preciso, siano riprodotti tutti i “misteri” principali della vita di Cristo, cosicché il fedele possa conoscerli, ripercorrerli e riviverli. Tra la fine del Cinquecento e la prima parte del Seicento si configura così infine, soprattutto per merito della chia- ra visione e della ferma guida del Vescovo di Novara, Carlo Bascapè, il “nuovo” Sacro Monte.
San Carlo Borromeo
Figura cruciale in questa vicenda è quella di San Car- lo Borromeo, che si reca più volte a Varallo non solo per dirimere questioni amministrative, ma soprattutto
per devozione personale profonda
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Ottobre / Dicembre • 2019
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