Page 14 - Bollettino Ottobre - Dicembre 2019
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                Figure Sacerdotali Novaresi
SULLE ORME DI SAN GAUDENZIO
Carlo Bascapè: un vescovo riformatore
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stra diocesi. Come riportato nella voce a lui relativa nella Bibliotecha Sanctorum: ...curò con vigile amo- re la formazione del clero eliminan- do abusi e favoritismi; eresse nuovi seminari per i chierici di teologia; celebrò tre sinodi diocesani pro- mulgando sagge disposizioni legi- slative; operò con fermezza perché gli ecclesiastici fossero all’altezza dei loro doveri; istituì in diocesi gli Oblati di S. Gaudenzio. Si adoperò risolutamente a riformare i costu- mi del popolo con l’introduzione di pratiche di vita cristiana, con l’a- pertura di «scuole di dottrina» e con l’erezione di un considerevole numero di luoghi sacri. Visitò due volte le parrocchie della sua diocesi raccomandando ovunque la fre- quenza ai sacramenti, le opere di pietà e di carità, la santificazione dei giorni festivi. Pastore infatica- bile, organizzatore dinamico, pa- dre dei poveri, predicatore ardente della parola di Dio, la sua azione pastorale non trascura alcun set- tore della vita cristiana: dall’eresia incombente della Svizzera, alla be- stemmia serpeggiante tra il popolo; dai balli licenziosi del carnevale, alle prepotenze dei signorotti loca- li; dai Monti di Pietà alla cura per gli ospedali e gli orfanotrofi...
Con la maestà della persona, il fascino della dottrina, l’amabilità del tratto riusciva a comporre di- scordie e a suscitare entusiasmi di fede, fervore di opere fra i fedeli che
cominciarono a venerarlo come uomo di Dio.
L’azione pastorale del vescovo Bascapè
Un mezzo concreto attraverso cui il venerabile vescovo cercò di incrementare la fede del popolo fu, senza dubbio, una rinnovata attenzione al culto dei santi, sia ravvivando quelli locali, che già da secoli erano onorati dai fedeli – da San Gaudenzio alla Beata Panacea, dai Santi Giulio e Giuliano a San Genesio – sia promuovendone di nuovi, facendo giungere numerose reliquie dalle catacombe romane, dando vita così a devozioni alcune delle quali sono ancora molto radi- cate nella tradizione locale, come ad esempio San Vito ad Omegna. Carlo Bascapè diede anche un fon- damentale apporto per il cantiere del nostro Sacro Monte di Varallo e per quello di Orta, progettando edifici e spazi e, soprattutto, se- guendo con estrema attenzione l’o- perato degli artisti, affinché il loro operato traducesse al meglio ed in modo corretto il mistero sacro che si andava a rappresentare.
È facile intuire che questo suo impegno non mancò di suscitare malcontenti in chi era contrario alle riforme; come già avvenne per il Borromeo, anche Bascapè rischiò la vita: una volta si tentò di avvelenar- lo, un’altra di ucciderlo con un’ar- chibugiata e alcuni pianificarono di incendiare l’episcopio. Papa In- nocenzo XI, che fu vescovo di No- vara prima di assurgere al soglio di Pietro, definì, con buona ragione, il vescovo come un altro San Carlo. Proprio come il santo Borromeo, anche Bascapè morì, esausto dalle fatiche pastorali, il 6 ottobre 1615, dopo ben ventidue anni trascorsi alla guida della nostra diocesi. Di lui, oltre all’epistolario, restano un centinaio di opere, stampate o ma- noscritte, che testimoniano la sua grande cultura e la sua personalità di uomo e di pastore.
Come già ricordato, le sue spo- glie, dopo una canonica ricogni- zione nel 2007, sono conservate entro un’urna sotto la mensa della cappella di San Carlo a Novara, già sede della comunità dei Barnabiti. Il cammino verso gli altari conti- nua, nella speranza che presto la sua figura possa essere ufficialmen- te riconosciuta come esemplare per la Chiesa e Carlo Bascapè, possa essere invocato come intercessore presso Dio per il gregge che gli fu affidato.
don Damiano Pomi
   Grazie per il bollettino
Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci sostengono con il loro contributo per mantenere vivo il nostro bollettino. È un bollettino storico, è un bollettino che registra le cose più importanti e significative della vita di questo sacro Monte. Il peso economico però è molto pesante.
La voglia di smettere a volte passa per la nostra mente.
Ma con il vostro aiuto cercheremo di proseguire sulla strada tracciata dai nostri vecchi.
Ottobre / Dicembre • 2019
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