Page 16 - Bollettino Ottobre - Dicembre 2019
P. 16

                Gli Oblati e i restauri al Sacro Monte
LAVORI AL SACRO MONTE NEGLI ULTIMI 200 ANNI
 Uno sguardo di fondo sulla presenza religiosa al Sacro Monte.
Dal 1486 al 1765 frati francescani Dal 1765 al 1819 sacerdoti diocesani Dal 1819 Congregazione dei padri Oblati dei Santi Gaudenzio e Carlo.
l’autore e non c’è data in cui viene steso questo elenco. Ma osservando il 25^ punto dove si parla di un appara- to in legno dorato per la solenne esposizione del ’59, si può pensare che arrivi fino al 1960 circa. Fino al punto 19 è scritto a macchina, mentre gli altri 7 sono a mano in bella scrittura, anche se molto piccola. È un elenco
L’ultima cappella ad essere costruita al Sacro Monte è quella che porta il n. 24 nella piazza dei tribunali ed è chiamata la cappella di Anna , il sommo sacerdote che interroga Gesù. In essa vi è richiamato anche il rinnegamento dì Pietro. Siamo al 1743. Bisogna poi aspettare fino al 1896 per veder qualcosa di veramente nuovo al sacro monte. Dopo infinite discus- sioni sul progetto, viene inaugurata la facciata della Basilica. Una coppia di Civiasco (Du- rio) dona I fondi per la costruzione.
Mons. Fasola e P. Bracchi
che punta soprattutto ad opere inerenti la Ba- silica, il convento, l’ospizio. Numerosi sono i paramenti sacri che vengono ad abbellire le funzioni liturgiche. Ma molto importanti altri interventi che riguardano il nuovo pavi- mento in marmo, il rifacimento dell’organo. L’ultimo punto riguarda l’impianto Micro- radio-grammafonico per la diffusione e am- plificazione della voce, nella Basilica, nello scurolo, nella piazza dei Tribunali. Ed infine al punto 23 visto che bisogna anche mangiare, abbiamo la costruzione di un nuovo pollaio e prima piantagione di n. 20 piante fruttifere.
 1. Dopo la costruzione del Sacro Monte
inizia un altro momento importante e difficile, pro- lungato che riguarda I restauri. L’opera è grandiosa. Per questo esige un continuo controllo.
2. Per il nostro discorso andiamo all’anno 1924 quando viene siglata la prima convenzione tra Diocesi di Novara e il Comune di Varallo. Per la parte religiosa artefice sarà padre Maurilio Fossati, che appena dopo sarà nominato vescovo di Nuoro, Sassari e poi arcive- scovo e cardinale per lunghi anni a Torino.
3. Il vescovo che firma la convenzione(per 29 anni) è Mons. Giuseppe Gamba, Arcivescovo eletto di Torino (così si legge nella convenzione). Il sindaco è l’ing. Pie- tro Vallana. In essa si dice, tra l’altro, che “in esecuzione dell’art.2 della citata Convenzione l’Amministrazione Religiosa del Sacro Monte assume il nome di “Ammi- nistrazione Vescovile del Sacro Monte” e viene costi- tuita dal vescovo pro-tempore di Novara , in qualità di presidente. Sembra di capire che Egli voglia legare direttamente il Sacro Monte alla diocesi escludendo il parroco di Varallo e il vicario foraneo. Il parroco ,can. Vincenzo Brunelli, reagisce in maniera forte al vescovo scrivendo:” Non le posso nascondere che la mia pri- ma impressione è di grande sorpresa: anzitutto perché io, che da ben sedici anni ho coadiuvato V. Ecc. nel- le rivendicazioni dei nostri diritti, fui completamente escluso nella discussione e nella compilazione del De- creto, fatto proprio qui mentre io stavo a pochi passi; eppoi perché detto Decreto, consuma la spogliazione dei diritti del prevosto e del vicario foraneo di Varallo.
4. Andando al nostro tema abbiamo un primo elen- co di opere fatte al Sacro Monte da parte degli Oblati. Sono due fogli che così iniziano: opere compiute dai molto Rev. di PP. Oblati al Sacro Monte di Varallo per loro iniziativa ed interessamento, durante la loro Am- ministrazione, dall’anno 1924. Sono 26 punti. Non c’è
5. Subentra poi l’intervento di padre Carlo Bracchi, che fu Rettore fino al 1964. Spesso gli elenchi dei lavori si fermano per rispondere a certe esternazioni. Padre Bracchi è a Novara presso i padri Oblati da circa 10 anni. Oltre ad essere un attento ed appassionato lettore dell’Osservatore Romano, segue anche la stampa dioce- sana. Il 30 novembre 1974 sull’Azione si legge che il 7 dicembre , al Teatro Civico di Varallo Sesia, è stata pro- grammata una serata dedicata ai restauri del S. Monte, in occasione di alcune opere restaurate e che saranno inaugurate nel pomeriggio dello stesso giorno. C’è poi un elenco di opere che ancora devono essere compiute, ed è lo stesso direttore Artistico, che si lamenta affer- mando che l’attuale stato del S.Monte (virgolettato)“lo si deve alla incuria totale che per più di un decennio ha imperversato sul Monte per quanto concerne il patri- monio artistico e che solo da tre, quattro anni il pro- blema della conservazione delle opere d’arte del Monte è stato ripreso in esame,conclude affermando che dal 1960 circa nessun intervento di restauro era più stato effettuato su sculture ed affreschi.”
A questo punto padre Bracchi rimane colpito, addo- lorato e risponde al giornale elencando diverse opere restaurate, nel corso del suo rettorato di 18 anni, re- stauri eseguiti seguendo le indicazioni dell’allora diret- tore artistico prof. Emilio Contini: restauro completo della Cupola della Basilica, del gruppo delle cappelle della Crocifissione, della cappella della Deposizione e dell’adorazione del Cristo deposto, della cappella della strage degli Innocenti. Vengono elencati numerosi ab- bellimenti della Basilica e una continua manutenzione dei tetti. Viene ampliato il negozio, riparata la facciata in marmo della Basilica.
Il Padre accenna poi, togliendosi il classico sassolino, al problema della Fontana del Cristo Risorto, che si vo-
Ottobre / Dicembre • 2019
 16

















































































   14   15   16   17   18