Page 20 - Bollettino Novembre - Dicembre 2020
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Pellegrinaggi
DIARIO DI UN PELLEGRINAGGIO ALLE ORIGINI DELLA FEDE Segue da pagina 19
cescani nel 1882 dove sorgeva una piccola cappella me- dioevale dedicata alla Santa martire di Alessandria. La celebrazione avviene nella Grotta di S. Giuseppe, vicino a quella di S. Girolamo e a quella dei Santi Innocenti, adiacenti a quella della Natività.
Sopra la grotta dove nacque Gesù, S.Elena nel 326 d.C. (rimosso il terrapieno consacrato ad Adone da Adriano nel 135 d.C.) costruì una delle sue più belle ba- siliche. Rovinata dalla rivolta dei Samaritani, fu restau- rata e trasformata nel 540 d.C. da Giustiniano; si salvò dalla distruzione persiana nel 614 d.C. per il fatto che sul suo prospetto erano raffigurati i Magi nel costume nazionale. Dell’antica basilica di S. Elena si sono salvati stupendi mosaici del pavimento, mentre i mosaici e le pitture in stile bizantino sono dovute ai Crociati.
La facciata è oggi mascherata da massicci contrafforti costruiti per difesa: delle tre porte, due sono state mura- te e una ridotta a stretto passaggio per impedire l’accesso di cavalli e asini dei non cristiani.
Alla Grotta della Natività si accede attraverso due scale fiancheggianti l’abside centrale della Basilica; di forma pressoché rettangolare, è divisa in due zone: il luogo dove la tradizione ricorda la nascita di Gesù se- gnato da una stella d’argento con scritto “HIC DE VIR- GINE MARIA JESUS CHRISTUS N ATUS EST” e di fronte il luogo della mangiatoia dove Maria pose Gesù Bambino dopo “averlo avvolto in fasce” (Lc. 2, 7). I diritti dei Cattolici latini sono qui stati strenuamente difesi, anche a costo del martirio, dai Padri Francescani che hanno la proprietà esclusiva della parte detta del- la “mangiatoia” o del “presepio”, mentre il luogo della nascita (salvo alcuni piccoli diritti: la stella con scritta in latino e quattro lampade) e la Basilica sovrastante (salvo un angolo riservato agli Armeni) sono di esclu- siva proprietà dei Greci ortodossi. Posso verificare sul campo la fedeltà e la precisione con cui Frà Bernardino ha ricostruito Betlemme al Sacro Monte. Peraltro nel- le descrizioni succedutesi nel tempo, veniva segnalata la presenza di un’iscrizione che ricordava ai pellegrini: “Questo luogo è del tutto simile a quello di Betlemme dove la Vergine partorì il suo divin Figliuolo” ed è l’uni- co luogo al mondo che riproduca nei minimi particolari il Santuario betlemita: le due scale di accesso, il portale strombato con la scala ellittica, la stella di marmo, sopra la stella il piano dell’altare inserito in uno spazio ripro- ducente la Natività, la colonna della cappella dell’Ado- razione dei pastori.
Ci trasferiamo a circa 3 km. a sud-est di Betlemme al Campo dei Pastori, in una zona coltivata a frumento, ove troviamo una grotta antichissima simile a quella in cui nacque Gesù e nelle vicinanze il Santuario del “Glo- ria in excelsis”costruito nel 1953 da A.Barluzzi a forma di tenda di beduini che ricordano l’apparizione ai pasto- ri e il canto degli angeli alla nascita di Gesù.
Nel pomeriggio ritorniamo nei pressi della Basilica
per visitare la grotta della Madonna del latte (probabi- le nuovo alloggio della Sacra Famiglia prima della fuga in Egitto) con chiesa annessa. Si narra che qui, mentre Maria allattava il Bambino, cadde una goccia di latte che imbiancò tutta la casa. La polvere bianca della grotta è considerata miracolosa per la guarigione delle malattie dei bambini e per esaudire il desiderio dei coniugi di procreare.
In attesa dell’ora stabilita per la visita alla Grotta ci inoltriamo nei dintorni: il nostro sguardo va alla “pa- pamobile” lasciata da Papa Francesco vicino alla Casa Nova dei Francescani, durante il suo viaggio nel maggio 2014.
Puntuali alle 20.00 e con una certa trepidazione, ci apprestiamo a scendere nella Grotta della Nativi tà, ben consapevoli di essere dei privilegiati: infatti, chiuden- do la Basilica alle ore 17.00, ci accompagna un padre francescano passando dalla Chiesa di S. Caterina. Nella luce soffusa la Grotta ci appare con tutto il suo fascino di mistero e sacralità. Recitiamo con devozione le pre- ghiere, esprimiamo con fede le nostre intenzioni, bacia- mo con commozione la Stella d’argento che ricorda la Natività.
Segue il momento suggestivo e commovente in cui Ivan preleva dalle lampade che ardono sul luogo del- la Natività l’olio e la fiammella che illuminerà con il “Cammino della Luce” le Comunità parrocchiali dei nostri paesi e l’Istituto Gaslini di Genova nella notte di Natale.
9 novembre: – Lasciamo Betlemme e ci avviamo al Monte degli Olivi, uno dei luoghi più suggestivi di Gerusalemmne: si estende parallelamente alla collina del Tempio da cui lo separa la valle del Cedron ed è formato da tre alture: quella centrale, la più alta è con- siderata tradizionalmente il luogo dell’Ascensione di Gesù al Cielo; ai tempi di S. Girolamo vi era un tempio a forma di rotonda a cielo aperto, al centro era la roccia sacra sulla quale secondo la tradizione posò i piedi Gesù quando si elevò verso il cielo ( sotto il pulpito di destra nella nostra.Chiesa dell’Assunta è conservata la copia dell’orma). L’attuale cappella costruita dai Crociati è stata modificata dai Musulmani che murarono le arcate e aggiunsero una cupola.
Vicino alla cima del monte,sopra una grotta ove la tradizione collocava molti discorsi di Gesù, l’insegna- mento del Padre nostro e la formulazione del Credo da parte degli Apostoli, S.Elena fece costruire una delle sue basiliche che chiamò “in Eleona” (ossia “nell’Oliveto”). Dopo varie distruzioni, i Crociati sulle rovine dell’Eleo- na costruirono la Chiesa del Pater. L’attuale Santuario, tenuto dalle Carmelitane, presenta sulle pareti del chio- stro il “Pater Noster” scritto in oltre 50 lingue.
Scendiamo al Getsemani (significa “pressorio per l’o- lio”, “frantoio”): è l’orto degli olivi, ove in una grot-
Novembre / Dicembre • 2020
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