Page 19 - Bollettino Novembre - Dicembre 2020
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Pellegrinaggi
DIARIO DI UN PELLEGRINAGGIO ALLE ORIGINI DELLA FEDE Segue da pagina 18
ma nel 1894 i Francescani riportarono alla luce impor- tanti rovine (V e VI sec.) quali i resti architettonici della Sinagoga e della Chiesa costruita sulla Casa di Pietro. Ci spostiamo in riva al Lago su un pontile molto spar- tano ed essenziale in attesa del battello: è uno dei mo- menti più suggestivi che, uniti alla bellezza del luogo e dei colori, rievocano le espressioni evangeliche “ Gesù camminava lungo il mare di Galilea ...Gesù dette ordine di passare all’altra sponda...Salito sulla barca Gesù passò all’altra riva... Gesù camminava sulle acque del mare... Comandò al mare...”.
Sopraggiunto il battello, ci disponiamo in silenzio e meditazione alla traversata, al termine della quale ci at- tende il pranzo a base di “Pesce di S. Pietro”. Riprendia- mo la via verso Magdala, fiorente villaggio di pescatori all’epoca della conquista romana (67 d.C.), oggi croce- via della storia Giudaica e Cristiana passata e presente: è la città natale di Maria Maddalena, prima pellegrina al sepolcro e testimone della risurrezione. Le scoperte ar- cheologiche del 2009 hanno portato alla luce la più anti- ca Sinagoga scavata in Galilea e una delle sette sinagoghe del I secolo in Israele; una moneta ritrovata in essa co- niata nel 29 d.C. rimanda all’episodio in cui Gesù inse- gna nella sinagoga (Mt. 4:23, Mc. 1:39). Nel suo centro si trova la “Pietra di Magdala”, uno dei reperti più stra- ordinari che rappresenta il Tempio di Gerusalemme che si pensava contenesse i rotoli della Torah e del profeta.
Il sito ospita oggi una moderna costruzione eretta dai Legionari di Cristo: Duc in Altum celebra la vita pub- blica di Gesù con un atrio e sei cappelle decorate con mosaici; la cappella principale, detta della barca, è de- dicata a Gesù che predica dalla barca e l’altare, che ha la forma di una barca, si erge sul porto del I secolo.
Riprendiamo il viaggio e arriviamo per la cena a Bet- lemme che significa “casa del pane”; “(...), il chicco di grano (...) se (...) muore, produce molto frutto” (Gv. 12.24).
In serata ci rechiamo alla Basilica della Natività: vicino alla porticina d’ingresso una suorina di Pistoia (svizzera di origine) suona la chitarra accompagnando il canto di un gruppo di giovani e creando un’atmosfera spiritual- mente intensa che ci coinvolge profondamente.
7 novembre – Di buon mattino, ci rechiamo alle rive del Giordano ove avvenne il Battesimo di Gesù: un luo- go ricco di vegetazione che si riflette nelle acque verdi del fiume, un luogo che coinvolge emotivamente perchè l’atmosfera che si respira rieccheggia la parola di Dio : “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio com- piacimento” (Mc. 1, 10).
Proseguiamo per Masada, sito Unesco dal 2001, e vi accediamo con la funivia. Per la posizione geografica con il suo isolamento e con i suoi baluardi naturali si prestò a essere una fortezza: ci appare infatti un complesso di co- struzioni tra le quali spicca il palazzo-fortezza che Erode
il Grande, re della Giudea, si fece costruire verso gli anni 36-30 a.C., nello stile classico del primo impero roma- no. È stato eretto su tre terrazze di roccia per un’altezza complessiva di 30 metri con imponenti mura di soste- gno: il re e i suoi familiari abitarono il piano superiore, godendo di una magnifica veduta anche a scopo strate- gico e difensivo, mentre i due piani sottostanti furono destinati agli ospiti.
Sono degne di nota per la loro maestosità le opere d’ingegneria molto innovative, resesi necessarie sia per l’approvvigionamento idrico sia per la difesa dal ne- mico: ciò evidenzia la lotta e l’impegno dell’uomo per mantenere libertà, indipendenza e potere.
Lasciata Masada, proseguiamo verso il Lago salato o Mar morto: è la depressione geologica più profonda che si conosca a circa 400 m. sotto il livello del mare. La con- centrazione salina del 24-26% rende talmente amare le acque da non permettere alcun genere di vita; il peso specifico delle acque à superiore a quello del corpo uma- no per cui si rimane a galla (i più audaci di noi tentano l’esperimento!); non ha emissari, la forte evaporazione impedisce la crescita del suo livello ed è circondato da colossali muraglie fra cui vanno ricordate le Montagne di Moab, di cui una delle cime più alte è il Monte Nebo, dove Mosè, dopo aver contemplato la Terra Promessa, morì all’età di 120 anni!
Ci spostiamo a Gerico, la città più antica finora co- nosciuta, per il pranzo e alle ore 16.00 partecipiamo alla S. Messa che Don Natale celebra nella Chiesa del Buon Pastore.
Ripartiamo e, sullo sfondo del Monte delle tentazio- ni, ci avviciniamo al Deserto di Giuda: un’immensa re- gione, desolata e priva di vegetazione, un panorama fan- tastico, avvincente e pauroso al tempo stesso, costituito da “infinite collinette ondulate a forma di strane dune che si susseguono e si rincorrono come grosse onde di un mare in tempesta, e che danno il senso dell’immen- so e dell’infinito”. È il fascino del deserto, che induce alla contemplazione e all’incontro con Dio, così vivo nella storia biblica e nella primitiva storia della Chiesa: Don Natale ci invita a disseminarci in meditazione so- litaria per assaporare le sensazioni che ognuno a modo suo può vivere nella contemplazione. Qui Gesù ha di- giunato quaranta giorni, qui Gesù è stato tentato, per questo deserto, lungo la strada che da Gerico sale a Ge- rusalemme, Gesù è passato molte volte... Più cala la sera e più mi assale la paura e mi percorre un brivido: è ora di rientrare...
Ritorniamo a Betlemme per la cena, ma non rinuncia- mo a concludere la serata davanti alla Basilica.
8 novembre – Alle ore 8.00 ci rechiamo alla Basilica per la celebrazione della S. Messa; vi accediamo passan- do dalla Chiesa di S. Caterina, oggi chiesa parrocchiale dei cattolici latini, eretta dai Fran- | Continua a pag. 20
Novembre / Dicembre • 2020
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