Page 16 - Bollettino Gennaio - Marzo 2019
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Racconti Missionari
B. COME BONTÀ
Leggendo la pagina di Vangelo di Matteo 11,25-30 (la bontà è nascosta spesso
nelle persone semplici), mi è venuta in mente questa storia.
C’era una volta una donna vedova, di nome NABA. Viveva in un piccolo villaggio, insieme all’unica - glia e a una capra. La vita scorreva serena. Un leb- broso, suo vicino di capanna, era geloso di lei. Andò dal Re e gli disse: “La vecchia Naba, mia vicina di casa, è una donna pericolosa. E’ una strega. Molte persone, che sono morte in questi ultimi anni, sono state uccise da lei. Deve essere eliminata per il bene del villaggio”. Il Re gli rispose: “Perché bisogna uc- ciderla? Si è sempre comportata bene e mi ha sempre obbedito”. Allora il lebbroso gli disse di nuovo: “Da’ questo ordine a Naba: raccogli tutti i frutti della pianta di mango. Se non lo farà, dovrà morire”. La povera Naba ricevette l’ordine del Re e cominciò ad avere paura. La vecchia KIMA stava passando per la strada e, vedendola, le disse: “Tu mi hai sempre ac- colto, soprattutto quando avevo fame. Mi hai dato da mangiare le banane del tuo campo. Non ti pre- occupare. Ti aiuterò io. Il giorno dopo, il lebbroso ritornò dal Re e gli disse di nuovo: “Obbliga Naba a demolire la più grande capanna del villaggio. Se non lo farà, dovrà morire”. MCHWA (vuol dire: colui che si riposa), che aveva sentito l’ordine del Re, andò da Naba e le disse: “Tu hai sempre trovato il tempo per ascoltarmi. Non ti preoccupare. Insieme ai miei amici, farò quello che il Re ti ha chiesto”. Il lebbroso ormai stava perdendo la pazienza e si comportava veramente male davanti a Naba. Ogni animale del
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LA VISITA DI MONS. LUIZ
villaggio allora si ricordò di tutte le belle cose che lei aveva fatto e decise di aiutarla. MAMBA, il serpente nero, andò da Naba e le disse: “Tu lo sai che io ho mangiato la tua unica capra. Ora però sono pentito. Andrò a rapire la glia del Re, quando lei andrà a fare il bagno al ume. Tu allora dirai al Re, che se la vuole libera, dovrà darmi il fegato del lebbroso”. Il Re fu subito d’accordo e il lebbroso morì. Ognuno vide dove stava la verità. “Dio infatti non ama le persone gelose, con il cuore sporco e la lingua avvel- enata. Ma aiuta il povero che fa il bene”. Quante volte, ascoltando o raccontando, in Africa, ho avuto il tempo di pensare e di ri ettere su tante cose. E un po’ quello che faceva Gesù con le parabole. Chi ave- va il cuore aperto, capiva quello che Lui voleva dire. Altri invece pensavano che fosse solo un raccontino per far passare il tempo. Ma, parlando di Bontà, ci sarebbero tante storie da raccontare, tanti momenti di vita vissuti insieme a tante persone. Ho capito che è buono chi ha il cuore buono, chi pensa positivo, chi cerca di costruire, chi ha pazienza, chi ascolta, chi si mette al servizio degli altri senza aspettarsi il grazie. E’ qualcosa che ho imparato dai miei genitori e poi, piano piano, ho cercato di viverlo in ogni luo- go dove ho vissuto. Non sempre è stato facile, anche
perché qualcuno confondeva la
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Mons. Luis Ricci,
giovane vescovo brasiliano, ha conosciuto il nostro sacro monte da quando stu- diava a Roma.
Con molta gioia quindi l’abbiamo accolto alla metà di gennaio per alcune celebrazioni nella parroc- chia di Camasco – Morondo. In quest’ultima ha celebrato proprio nella festa del patrono San Antonio.
Successivamente ha celebrato an- che a Camasco, benedicendo anche
una statua della Madonna colloca- ta all’esterno della chiesa e donata dalla famiglia Ratti Silvano. Dal carattere molto espansivo, Mons.
Luiz ha conquistato subito la nostra gente che è stata con lui anche per il pranzo al Tapone. Una giornata molta bella per la nostra comunità.
Gennaio/Marzo • 2019
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