Page 18 - Bollettino Gennaio - Marzo 2019
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Verso i 200 anni di presenza al Sacro Monte (2019)
A DUECENTO ANNI DALL’ARRIVO DEGLI OBLATI
L’INIZIO 1819
Dopo un quadro storico della Val- sesia della fine settecento e dopo la descrizione degli impegni degli Oblati a Novara si passa ora al mo- mento nel quale gli Oblati iniziano il loro lavoro al Sacro Monte con non poche difficoltà.
Il del Prato, già parroco di Mon- tecrestese, venne nominato diret- tore delle conferenze di morale, mentre al Roccio venne attribuita la direzione dell’accademia di sacra eloquenza nonché la predicazione della ‘buona morte’. All’oblato e canonico Canna si diede l’incarico di direttore spirituale del collegio, “maestro di rubrica” e infine ret- tore del convitto e, dopo la morte di padre Fassina, avvenuta nel no- vembre del 1818, preposito vica- rio generale della Congregazione. Nel corso di quell’anno poi, dopo estenuanti trattative si gettarono le basi per l’apertura di una nuova casa oblatizia, quella presso il Sacro Monte di Varallo, inaugurata il 3 agosto del successivo 1819.
Cardinale Marozzo
Si trattò però, come non manca di rilevare il Roccio, di una ceri- monia non priva di tensioni. Non era infatti del tutto scomparsa, nei varallesi, l’insofferenza che, nei confronti della Congregazione, si era talvolta anche violentemente manifestata nel corso dei primi decenni del Settecento quando si
era pensato di far nascere un nuo- vo insediamento oblatizio presso la cosiddetta Cappelletta, prossima al Sacro Monte.
“Il sig.r Cardinale...” forse non del tutto edotto sui difficili tra- scorsi locali della Congregazione “...volle trovarsi colà personalmen- te” insieme agli oblati, racconta amareggiato e tuttavia certo non sorpreso il Roccio, ma i Varallesi si irrigidirono di nuovo e dimostra- rono subito, persino di fronte ad un esterrefatto presule - e rifacen- dosi senza alcun dubbio alle rimo- stranze dei più antichi loro concit- tadini - “...il loro malcontento, il quale fu sempre sorgente di disgu- sti e di guai alla Congregazione” i cui membri “dovettero sempre lot- tare” per ivi mantenersi con decoro e stabilmente.
Una lotta che non caratterizzò solo quell’anno ma si trascinò pe- nosamente e con accuse reciproche anche “nei successivi 1821 e 1822”, anni durante i quali i Padri “do- vettero continuamente vivere in timore che si chiudesse il Collegio per mancanza di sussidi”. Solo nel 1823, grazie all’espresso interes- samento del demanio regio – che provvide allora a vendere alcuni beni acquisiti e fin allora invenduti – si giunse ad avere una più solida base economica e “in tal guisa ven- ne assicurata alla Congregazione la sussistenza e l’esistenza” in ambito locale, fino a quel momento in pe- ricolo. E fu proprio in quell’anno che il cardinal Morozzo, per motivi ad oggi non chiari, che nemmeno il Roccio riesce a individuare, prese la decisione di togliere agli oblati la direzione dei Seminari vescovi- li posti “extra urbem”. Tale bru- sca determinazione interrompeva un’ormai pressoché secolare con- suetudine sancita a suo tempo dal cardinale Gilberto Borromeo poco dopo la rifondazione della Congre-
8 VOLUMI “CAMPANILI DELLA VALSESIA”
Per gli amanti della Valse- sia, per chi ne vuol sapere di più...sono di nuovo com- pleti gli 8 volumi dei “Campanili della Valsesia” scritti con efficacia e ar- guzia dall’indimenticabile Oblato Padre Eugenio Man- ni. Abbiamo ristampato anche l’introvabile n° VI. Potete acquistarli al Centro Libri di Varallo e nel nego- zio del Santuario.
1° Valsesia, Sacro Monte.
2° Crevola, Parone, Doccio, Locarno, Roccapietra,
Civiasco, Morondo, Camasco, Cervarolo.
3° La Valmastallone.
4° La Valsermenza.
5° La Valgrande fino a Scopa.
6° La Valgrande da Scopello a Mollia.
7° La Valgrande Riva Vald. Alagna e Monte Rosa.
8° Quarona, Breia, Cellio e dintorni.
Gennaio/Marzo • 2019
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