2 – L’Annunciazione

“Ecco che una vergine concepirà e darà alla luce un figlio che sarà Emmanuele” (Isaia,7,14).

Disse a Lei l’angelo: “non temere, Maria,…ecco che concepirai nel tuo seno un figlio e gli porrai nome Gesù “(Luca 1, 30-31).

Rappresenta l’Annunciazione dell’angelo a Maria.
La particolarità di questa cappella consiste nel fatto che come misura perimetrale è uguale identica alla santa casa di Loreto e al di là delle problematiche storiche ed archeologiche che riguardano la santa casa di Loreto, costituiscono la memoria della casa di Maria a Nazareth, quindi Santuario dell’incarnazione, luogo in cui si fa ricordo dell’evento iniziale della vita di Gesù, quando al sì di Maria si fa uomo nel suo grembo, dopo aver ricevuto l’annuncio dell’angelo.

Le due statue sono opera di Gaudenzio Ferrari; sono manichini in legno rivestiti di tela gessata e sono tra le più antiche al Sacro Monte. Si distinguono per questo particolare materiale mentre le altre per la stragrande maggioranza sono in terracotta.

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Alle pareti della cappella cinque personaggi che spesso ritorneranno nelle cappelle del Sacro Monte; sono cinque profeti e stanno a significare la continuità tra antico e nuovo testamento. Cristo non è venuto ad abolire ma a completare quanto già era stato rivelato dalle scritture e predetto dai profeti. Questo lo si comprende in particolare fissando lo sguardo sul profeta che sta dietro a Maria, sulla parete di fondo, Isaia che regge un brano scritto su di un cartiglio tratto dal suo libro “la Vergine concepirà e partorirà un figlio…”. E’ raffigurato qui per attestare che la Vergine è Maria che concepisce l’annuncio dell’angelo.

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E’ dunque una catechesi, una spiegazione, una teologia attraverso immagini e non attraverso un testo scritto.

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