Page 8 - Bollettino Aprile - Luglio 2017
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Francesco Marconi Quagliotti, a 400 anni dalla morte - Parte 2 FIGURE SACERDOTALI NOVARESI Rientrato in patria nel 1607, dopo il tempo della formazione a Mi- lano, Francesco Quagliotti si dedicò a collaborare a servizio della sua comunità parrocchiale di Galliate; il rinnovamento messo in atto dal Concilio di Trento richiedeva, infatti, ancora molti sforzi per essere messo in pratica, superando la rilassatezza morale e spi- rituale dell’epoca ed uno dei più grandi ostacoli a quest’opera di rinnovamento era, senza dubbio, l’ignoranza religiosa. Quagliotti, forte di quanto appreso dai gesuiti milanesi, cominciò a radunare delle persone per approfondire la fede, organizzando, tra le altre cose, alcune sacre rappresentazioni in cui coinvolgeva le persone del borgo per edificarle e istruirle. Accanto a queste manifestazio- ni, iniziò, con un gruppo di persone a vivere momenti di preghiera insieme e a fare lezioni di catechismo. La ‘Bellarmina’ Presso la chiesa di San Giacomo, ora non più esistente, aveva istituito una compagnia della Dottrina Cristiana, chiamata “Bel- larmina” perché utilizzava il catechismo preparato da Roberto Bellarmino. La compagnia della Dottrina Cristiana era un’intu- izione del sacerdote milanese Castellino da Castello, che l’aveva creata a Milano nel 1536 e che, grazie a San Carlo Borromeo si era molto diffusa. A Novara era presente già nel 1553, e anche lo zio don Domenico Quagliotti ne era membro. Gli aderenti al pio sodalizio, provvedevano all’insegnamento del catechismo e ad una prima opera di alfabetizzazione, attra- perdere le loro terre. Allora il santuario era una semplice chieset- verso dei maestri, che potevano essere anche laici, e dei sacerdoti. ta campestre, e sarà proprio il Quagliotti a ispirare l’idea di co- I confratelli si trovavano in chiesa alla domenica mattina per le struire delle cappelle che commemorassero i misteri del rosario, preghiere, la meditazione e la comunione eucaristica. Alla sera c’e- realizzate poi nel ‘700. ra la predicazione della dottrina cristiana e il vespro votivo della Madonna, seguito dalla recita del Rosario. Durante la settimana si Ministero molteplice trovavano per la preghiera del rosario e una breve meditazione. La Oltre alla cura dei malati e alla vita della confraternita, il compagnia si inseriva in un contesto dove esistevano già altre con- Quagliotti si dedicava anche ai bambini: presso l’ospedale san fraternite, anche se ancora molto rilassate nella disciplina e nella Rocco li raccoglieva e li faceva giocare, per poi intrattenerli con preghiera, e divenne lievito di rinnovamento religioso anche per un po’ di catechismo, dei canti sacri e qualche consiglio di vita chi non ne faceva parte. spirituale e morale. È l’esempio dell’oratorio di san Filippo Neri, Quagliotti venne ordinato suddiacono, facendo promessa suo contemporaneo, che Francesco cercava di tradurre nel con- di celibato, il 31 Maggio 1608, e diacono, nonostante che non testo del suo paese d’origine e che fu all’origine di quello che, fossero passati ancora i mesi necessari, nel dicembre dello stesso ancora oggi, è il centro giovanile parrocchiale che porta il suo anno. La Bellarmina venne istituita ufficialmente il 2 Ottobre nome. Francesco Quagliotti fu davvero un esempio per coloro 1609, dal Vescovo Bascapè, pochi giorni prima della prima messa che lo conoscevano: nelle pratiche di pietà, nella preparazione di Francesco Quagliotti – il 4 di ottobre - che era stato ordinato culturale, nella passione per la catechesi a bambini ed adulti, nel sacerdote proprio dal Bascapè il 19 Settembre precedente. Ac- soccorrere chi aveva bisogno. Un sacerdote edificante, per zelo canto alla preghiera e alla catechesi, i confratelli della Bellarmina e prontezza, che resterà impresso nei galliatesi delle generazioni iniziarono anche a distinguersi nelle opere di carità, prendendosi successive. cura dei malati, riaprendo l’antico ospizio-ospedale di San Gia- Già nel novembre successivo, il vescovo Carlo Bascapè destinò como, allora in abbandono. L’operato del Quagliotti e del suo il sacerdote novello a Borgomanero perché ridesse vigore al Colle- gruppo trovò degli oppositori, che avanzarono diritti sull’edifi- gio di Santa Cristina, in cui si voleva dare formazione a chierici e cio di san Giacomo. La confraternita fu costretta allora a cercare sacerdoti e inizierà per lui un nuovo e assai fecondo capitolo della un’altra sede e si stabilì presso la chiesetta di San Rocco, dove era sua pur breve vicenda terrena L’iniziativa di fondare, sul ridente un altro vecchio ospizio-ospedale. Desiderio del pio sacerdote colle che domina la pianura e da cui si gode uno stupendo pano- era di creare un centro di ospitalità e accoglienza, per malati e rama sulla catena alpina, una casa che accogliesse dei sacerdoti per pellegrini, presso il santuario del Varallino, ma alcuni proprietari la vita comune e lo svolgimento condiviso del ministero, si deve a terrieri della zona opposero resistenza al progetto, per paura di don Flaminio Casella. Originario del non lontano centro di Ca- 8 Aprile/Luglio • 2017
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