Page 21 - Bollettino Settembre - Ottobre 2018
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Università del Sacro Cuore
A CENTO ANNI DALLA NASCITA (PRIMA PARTE) Varallo e l’inizio
di rilievo (era Professore ordinario presso l’ateneo pisano), egli partecipa all’attività scientifica e allo stesso tempo mette a disposizione tutta la sua competenza per la divul- gazione, il coinvolgimen- to popolare, impegnan- dosi nell’associazionismo ecclesiale, con una forte attenzione al sociale, e, in prospettiva, all’azione politica, il tutto informa- to ad una adesione con- creta e fattiva al Vangelo. Molto stimato da Leone XIII, Toniolo diventa colui che applicò sul pia- no pratico la famosa en- ciclica Rerum Novarum, essendo l’esponente di spicco dei cattolici sociali italiani e certamente uno dei più grandi testimoni del suo tempo. Nume- rose furono, in questa prospettiva di impegno intellettuale concreto, le iniziative legate alla figu- ra carismatica di Tonio- lo; penso, in questo con- testo, all’Unione Catto- lica per gli Studi sociali o alla Società cattolica italiana per gli studi scientifici, entrambe da lui patrocinate nel 1889; inoltre l’illustre econo- mista è stato nel 1907 il grande artefice, l’autenti- ca anima ispiratrice, della Prima Settimana sociale dei cattolici.
Gabriele Federici
Continua nel prossimo numero
di un grande istituto culturale. L’incontro di varallo del 1918 e la nascita dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
Di solito, in questa ru- brica del “Bollettino” si trattano alcune figure illustri valsesiane poco note, o, addirittura, del tutto dimenticate; per questo numero, invece, il focus, ovvero l’argo- mento dell’articolo, sarà costituito da un evento storico – culturale di grande rilevanza nazio- nale, che si è verificato a Varallo nel 1918, un in- contro che sarà destinato a passare alla storia, e che, pur essendo ampiamente noto agli studiosi, non è così vivo nella coscienza collettiva valsesiana, che, spesso, troppe volte, di- mentica di vivere in un territorio dove sono ac- caduti autentici momen- ti di svolta che siglano epoche nuove. L’occa- sione, il centro – motivo, del presente articolo è la beatificazione che avver- nuta il 1 maggio 2012 di uno dei protagonisti del colloquio del titolo, Giu- seppe Toniolo.
Infatti nella città del Sacro Monte, sicuramen- te anche per un disegno della Divina Provviden- za, da un incontro tra tre insigni intellettuali cattolici, di cui uno dei
Giuseppe Toniolo
quali fu Toniolo, scaturì l’idea, per l’epoca assai ardita e coraggiosa, di istituire in un’Italia or- mai troppo laica, anticle- ricale e materialista un ente di alta formazione superiore, un’università appunto, imperniata sui valori espressi dalla dot- trina cattolica, non intesa come mero e puro dogma da seguire, ma come mes- saggio vivo e vivifican- te, sempre attuale, non come un patrimonio ap- partenente al passato, ma come valore da imporre nella modernità. Vedia- mo ora, in dettaglio, chi furono i protagonisti di questo vero e auten-
tico vertice varallese: nel 1918, infatti, Padre Agostino Gemelli visita il Toniolo, ormai quasi morente, ospite nella vil- la di Ernesto Lombardo. In questa breve disserta- zione mi pare opportuno soprattutto soffermarsi, per ragioni di opportu- nità, sulle ultime due figure, che non esito a definire straordinarie. Giuseppe Toniolo (Tre- viso 1845 – Pisa 1918) fu un chiaro e alto esem- pio di santità vissuta nel quotidiano: sposato, con una famiglia numerosa (aveva, infatti, sette figli), uomo di studio e di in- segnamento, economista
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