Page 5 - Bollettino Gennaio - Marzo 2020
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                 La facciata progettata da Giovanni Ceruti
giovane geometra di provincia come il Peco, ma con un celebre ingegnere architetto, Giovanni Ceruti, nativo di Valpiana, sopra Valduggia, uno dei più affermati dell’ambiente milanese, che per loro incarico aveva rea- lizzato pochi anni prima, nel 1882 la grandiosa villa di Varallo, oggi aulica sede del municipio, che si affaccia con un vasto giardino sul centrale Corso Roma, dando un’impronta di eleganza, di signorilità e di alto decoro a tutto il centro abitato. Sempre il Ceruti nell’86 innalza un’altra villa per Pietro Durio, fratello di Costantino, ad Alzo sul lago d’Orta. E, nell’88 stende a penna ad acquarello un grandioso Piano Regolatore per Varal- lo, conservato presso la locale sezione dell’archivio di Stato. È quindi la personalità più qualificata in quegli anni in campo architettonico nell’ambiente varallese . È ovvio che tra i Durio, il consiglio d’Amministrazio- ne del Sacro Monte e l’ingegner Ceruti ci siano stati dei primi contatti informali, forse già fin dall’84, poco dopo la morte del cavalier Delucca , delle proposte, delle prudenti intese e quindi degli accordi orali sen- za fretta, prima di giungere ad un passo definitivo, ad un atto, ad una proposta ufficiale di tanta importanza. L’esperienza del Delucca esigeva di non fare un nuovo passo falso. È scontato che il progettista sia il Ceruti e tramonta così l’ipotesi di un concorso.
Si prosegue come previsto
Tutto dunque questa volta deve essere previsto, predisposto, preparato con particolare cura, calcolato con rigore, nulla deve essere lasciato al caso. Lo si de- duce con estrema chiarezza dalla lettera ufficiale, dalla richiesta inviata all’Amministrazione del Sacro Monte dai coniugi Durio, che presuppone un preventivo in totale accordo.
La domanda di Giulia e Costantino Durio per l’ele- zione della facciata del tempio dell’Assunta reca la data 20 luglio 1891.
Si tratta di un testo, di un documento di particolare importanza, vergato su carta bollata da lire 1, compo- sto con rigorosa, essenziale precisione da una persona competente, direi da un notaio di fiducia, trascritto in bella copia dalla mano abile di un insegnante di calli- grafia, firmato in calce dai due coniugi. Siamo lonta- nissimi dalla lettera di ben otto facciate del Delucca. Lui faceva il primo passo, i Durio quello conclusivo. Per la sua importanza, per la precisione delle richieste, per l’uso dei termini più appropriati, per la concisione, la lettera dei Durio merita di venire riportata in gran parte: “On. Amministraz. del Sacro Monte mancando al Tempio della B. V. Assunta del nostro Sacro Mon- te la decorazione della facciata, i sottoscritti Giulia e Costantino Durio, coniugi, si offrono di farla eseguire, unitamente alla sistemazione del piazzale e della gra- dinata antistante, giusta l’unito progetto dell’ing. Ar- chitetto Giovanni Cerutti, interamente a loro proprie spese; e si assumono l’obbligo, quando il progetto me- desimo venga approvato, di provvedere all’esecuzione intera dell’opera entro gli anni 1892- 1893 senza che l’On. Amministrazione del Sacro Monte abbia a soste- nere in proposito dispendio od onere di sorta“.
Seguono le due firme; prima quella della moglie, poi quella di Costantino Durio. Non compare neppure l’eventualità che il progetto possa venire rifiutato, che vi possa essere la richiesta di modifiche. Sorprende che non si usi il termine di progetto architettonico della facciata, ma molto più semplicemente di decorazione. Viene puntualizzato che l’intervento riguarda: 1a la de- corazione della facciata; 2a la sistemazione del piazzale della scalinata, come due elemen- Continua a pag. 7
Gennaio / Marzo • 2020
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