Page 16 - Bollettino Novembre - Dicembre 2017
P. 16

Verso i 200 anni di presenza al Sacro Monte (2019)
GLI OBLATI DELLA DIOCESI DI NOVARA - 3 parte
Come abbiamo visto, i
preti diocesani che si era-
no variamente attivati per
giungere alla fatidica “Errec-
tio Congregationis Oblato-
rum” furono Giovanni Do-
menico Negri canonico di
Varallo; Francesco Torotto,
anch’egli canonico varal-
lese; Giovanni de Paoli, di
Alagna, parroco di Rimella,
Prospero Vigna, di Cureg-
gio, parroco di Carcoforo;
Giovanni Battista Rigaldi, di Varallo, Giovanni Bat- tista Mazia, di Crevacuore; Vittorio Barello, anch’egli di Crevacuore, e di Francesco Bernardino Albertoni, pure di Varallo“...Intanto è utile notare quell’accenno al fatto che non furono, in realtà, solo loro a voler “eri- gere et fundare” con rinnovato vigore la Congregazio- ne: il gruppo dovette essere più ampio essendo formato sì da quegli otto sacerdoti, ma “...cum aliis”.
Uno di questi ‘altri’ fu senza alcun dubbio Pietro Paolo Gibellino, un canonico della cattedrale novare- se che, con il varallese don Francesco Bernardino Al- bertoni, rappresentò i restanti ecclesiastici fondatori al momento della stesura del documento. È evidente, come si è detto, una netta presenza di elementi valse- siani, ben cinque su otto: un dato che fa riflettere e che fa pensare, certo, ad una spiritualità e ad una religiosità valsesiane particolarmente sentite e che ben si coniuga- vano con l’ascetismo richiesto dal milanese vescovo di Novara; ma non solo. In quegli anni infatti, con ogni probabilità, il vescovo doveva essere stato sollecitato da più parti a prendere in mano la sorte del complesso di S. Cristina anche per ragioni di riordino dei non pochi beni mobili e immobili che, l’abbiamo visto, erano nel- la piena disponibilità del rettore o gerente degli Oblati.
Dunque, anticipando qui, almeno in parte, quanto si dovrà a suo tempo approfondire, si può ipotizzare che se molti tra i rifondatori degli Oblati furono i sacerdoti valsesiani e segnatamente originari di Varallo, ciò non fu solo – è lecito crederlo - per la loro indiscutibile vita- lità spirituale. La particolare provenienza di gran parte
dei pii promotori non può non far pensare anche ad un rinnovato orientamento, ad un mutato orizzonte anche geografico che, forse, si era progettato pur mantenen- do ben salda la ‘culla’ degli Oblati, il collegio cioè di S. Cristina. Si desiderava in- somma, par di capire, creare quanto prima possibile un importante, significativo insediamento della Congre-
gazione proprio a Varallo.
È ragionevole credere sia andata proprio così. È ciò
che appare alla luce della pur non abbondante docu- mentazione superstite o forse, meglio, quanto si può intuire se si osserva con attenzione la precoce attività posta in essere, in questo senso, immediatamente dopo la rifondazione assecondata e sancita dal vescovo Ma- raviglia.
Fonti diverse, documentazione notarile e no, lette- re e memorialistica, sembrano infatti convergere su un punto: tra gli obiettivi c’era senza alcun dubbio la rivi- talizzazione della Congregazione e della sua sede sto- rica di S. Cristina, ma anche nel breve spazio di pochi anni, la creazione di un nuovo polo oblatizio a Varallo Sesia, una località assai nota già a quel tempo per la pre- senza del celeberrimo Sacro Monte, in continua evo- luzione architettonica e artistica e, ciò che più conta rilevare qui, importante meta – specie a partire dall’età del primo, grande Borromeo - di devoti pellegrinaggi da tutta Italia e da varie zone dell’Europa cattolica.
Ma torniamo alla preziosa documentazione rinvenu- ta in una delle ponderose filze del notaio Pianazza e alla stesura dei documenti che davano nuova forma e, cosa non meno importante, nuova sostanza alla Congrega- zione degli Oblati dei ss. Gaudenzio e Carlo.
Già il 6 agosto gli otto sacerdoti di cui sappiamo si trovarono a Orta e fecero redigere un lungo atto che comprendeva le loro singole e personali donazioni. Ces- sioni con le quali stabilivano con meticolosità il loro contributo per rivitalizzare o forse solo per potenziare le
OFFERTE PER CHIESA, RESTAURI, MANUTENZIONE, BOLLETTINO
Bertolotto Davide € 18; Mammone Graziano Antonio € 15; Guidetti Elide € 13; Melone Mario € 20; Oldani Daniela € 10; Cusa Gemma € 20; Fabbri Luisa € 20; Maggiora Lorenzo € 50; Zampinetti Damiano e Chiara € 20; Bosa Luciano € 15; Ruggerone Giannunzio € 30; Fridegotto Simona € 13; Consoli Emma € 15; Maggiora Lorenzo € 50.
Novembre/Dicembre • 2017
16


































































































   14   15   16   17   18