Valsesia: al Rotary Club ospite il giornalista MAURIZIO DE PAOLI

Valsesia: al Rotary Club ospite il giornalista MAURIZIO DE PAOLI

LA COMUNICAZIONE AL CENTRO DELLA CONVIVIALE DEL ROTARY CLUB VALSESIA

La XXV conviviale dell’anno rotariano 2016-2017, ha offerto ai Soci del Rotary Club Valsesia l’occasione di ascoltare l’opinione di Maurizio De Paoli, un giornalista di grande esperienza: giornalista professionista dal 1980, iniziò la sua carriera nei giornali locali, poi divenne corrispondente dall’Ossola della Gazzetta del Popolo. Nel 1980 fu tra i fondatori dell’emittente locale VCO Azzurra TV, di cui è tuttora direttore. Nel 1984 entrò a far parte del gruppo editoriale Periodici San Paolo di Milano: fino al 1994 fu redattore del settimanale per ragazzi il Giornalino; nel 1994 caporedattore del mensile di attualità e cultura religiosa Jesus; nel 1999 divenne caporedattore centrale di Famiglia Cristiana di cui venne nominato vicedirettore nel 2011. All’impegno professionale accostò quello politico: dal 1975 al 1991 fu amministratore comunale a Domodossola, città di cui è stato sindaco dall’ottobre del 1987 al gennaio 1991. Attualmente è presidente della Fondazione Comunitaria del VCO e consigliere dell’Ente regionale del Sacri Monti piemontesi siti UNESCO, e quindi ha avuto modo di conoscere ed apprezzare il Sacro Monte di Varallo.

Maurizio De Paoli, oggi è Presidente del Rotary Club Pallanza – Stresa

Il tema della serata, proposto dal Presidente Gianfranco Peretti, era focalizzato sulla “comunicazione”, quindi partendo dal dato di fatto che oggi la carta stampata ha dimezzato le tirature rispetto a vent’anni fa, il relatore ha sviluppato un’articolata analisi per capire se sia solo colpa dei nuovi mezzi di informazione, o se invece non si sia di fronte anche ad una crisi del giornalismo tradizionale.

Maurizio De Paoli in premessa ha sottolineato come negli ultimi quarant’anni il mondo sia cambiato enormemente e come crisi dell’editoria e crisi del giornalismo in parte si giustifichino a vicenda.

Dopo aver citato dati significativi rispetto al decremento della carta stampata, De Paoli ha constatato come la situazione tutt’altro che felice dei quotidiani in Italia, non sia una novità: “Il nostro è un paese che da sempre legge poco e adesso ancora meno”. La crisi dei giornali si ripercuote sulla pubblicità che diminuisce, perché diventa un investimento meno attrattivo. La stessa televisione, che aveva influito moltissimo sulla comunicazione, sta cambiando perché i giovani preferiscono altri mezzi di informazione rispetto alla televisione “generalista”: quest’anno in America per la prima volta la pubblicità in rete supererà la pubblicità televisiva. De Paoli, che è direttore di una televisione locale, ha evidenziato come l’emittente locale possa costituire uno dei tratti identitari di una provincia: “E’ un servizio che ha dei costi elevati e, se gestito correttamente, è il più tempestivo e puntuale sui fatti”. La crisi dei giornali si trascina la crisi dei giornalisti professionisti contrattualizzati, che dal 2009 al 2015 sono passati da 18.711 a 15.340. Oggi l’informazione non è più una prerogativa della carta stampata, passa attraverso Internet, ma il relatore ha ribadito che: “Il giornalista è sempre colui che media le notizie e le accoglie dopo averle vagliate: la rete prende e passa tutto”. C’è una notevole differenza tra informazione e conversazione, come si potrebbe definire quello che è presente sui social: informazione grezza, non controllata né filtrata. Per passare dall’informazione alla notizia è sempre necessaria la verifica della veridicità ed una successiva rielaborazione, per rendere davvero un servizio al lettore. Oggi invece pare che la cosa importante sia quella di dare per primi la notizia, salvo poi smentirla o rettificarla. L’illustre scomparso è il giornalismo d’inchiesta che aveva tempi lunghi e non è più sostenibile economicamente. Citando Gianpaolo Pansa, autore di Carta Straccia, è stato ricordato che è sempre più difficile trovare giornalisti non schierati e soprattutto come le notizie non “sorprendano” più il lettore: tutte le prime pagine sono simili, e spesso gli articoli sono scritti in un linguaggio approssimativo, ma: “Anche se l’obiettività è un’utopia, resta un traguardo per ogni giornalista: si dovrebbe almeno essere onesti nel raccontare i fatti, tenendoli distinti dalle opinioni”.

De Paoli ha invitato ad essere critici, confrontando le notizie in articoli pubblicati su testate diverse, nella consapevolezza che: “Con i giornali a volte c’è disordine, ma senza di loro c’è sempre schiavitù, non a caso le dittature aboliscono la libertà di stampa. Non dimentichiamo mai che l’articolo 21 della Costituzione garantisce a tutti di manifestare liberamente il proprio pensiero”. Il mestiere del giornalista offre dunque un servizio pubblico, alla democrazia, alla civiltà e alla cultura, ma si deve stare in guardia contro il populismo, contro certe fastidiose commistioni tra magistratura e i giornali, che producono alleanze non sono sempre virtuose: “Una pagina per un avviso di garanzia e dieci righe per un’assoluzione”. Da evitare è il facile moralismo: “Prima di far le pulci agli altri guardiamoci”.

Molti colleghi lavorano seriamente e verificano scrupolosamente le notizie”: un giudizio complessivamente positivo è stato quello di De Paoli, che però non ha evitato di evidenziare anche le criticità .

Chiarire l’attuale disputa tra il nuovo presidente americano Donald Trump ed i più importanti media americani, è stata una domanda alla quale De Paoli ha risposto ricordando che Trump è un editore e la stampa americana è schierata ideologicamente e per interessi economici contro il Presidente: “E’ un grande scontro di potere, non a caso la stampa è definita il quarto potere”.

Per completare il quadro dell’informazione, focalizzando l’attenzione sui giornali locali ricordo che proprio pochi giorni prima dell’interessante serata rotariana, il neo direttore del Monte Rosa, Manuela Borraccino, aveva organizzato un seminario gratuito per i collaboratori, con l’intervento di due giornalisti: Mario Giarda, già capo redattore della cronaca di Milano del Corriere della Sera e Marcello Giordano, giornalista esperto del territorio, che scrive per il quotidiano La Stampa, operando nella redazione di Novara. In quella sede era stata sottolineata proprio l’importanza dei giornali locali, punti di riferimento per gli approfondimenti, per le analisi e per le cose che non si trovano on line, ricordando che il giornalista deve rispondere ai suoi lettori e che l’assunzione di responsabilità richiede buonsenso (cosa ben diversa dal senso comune) e pietas, unite alla capacità di indignarsi. Oggi l’informazione a carattere locale ha quindi ancora delle concrete possibilità di suscitare interesse nei lettori se si impegna a focalizzare l’attenzione sul concetto di prossimità e sulle specificità del territorio.

Piera Mazzone

IMMAGINI

  • De Paoli, Peretti;
  • Scambio doni; Foto Corte
  • Soci Rotariani; Foto Corte
  • Foto Corte.

FOTO FRANCO CORTE FOTO FRANCO CORTE (2)  DE PAOLI PERETTI

 

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