Leonardo al Rotary Club Valsesia

Leonardo al Rotary Club Valsesia

Un emerito studioso del Politecnico di Milano in un recente congresso di ingegneria tenutosi a Creta, nel corso della sua relazione ha confidato: “Quando ci troviamo di fronte ad un problema complesso di ingegneria, spesso ci chiediamo come l’avrebbe risolto Leonardo?”, affermazione che implicitamente riconosce in Leonardo il padre dell’ingegneria italiana. Gianfranco Peretti, ingegnere con studio a Serravalle, Presidente del Rotary Club Valsesia, ha dedicato la conviviale di giovedì 9 febbraio a Leonardo, invitando la scrittrice milanese, Marina Migliavacca, autrice del saggio storico: “Leonardo, il genio che inventò Milano”, un libro denso, che rivisita tutti i luoghi milanesi in cui operò il grande genio del Rinascimento.

Tra romanzi, traduzioni, biografie romanzate, libri per ragazzi, sceneggiature, Marina Migliavacca – che utilizza affascinanti pseudonimi che ne rendono arduo l’inseguimento per costruire una bibliografia ordinata – cominciò a lavorare prestissimo, ai tempi del liceo: correttore di bozze, redattore junior, redattore, caporedattore, editor, direttore editoriale. Un lavoro impegnativo , ma anche impegni di “cercatore di talenti”, lettore, revisore, traduttore letterario dal francese e dall’inglese, ghostwriter,  «scrittore fantasma» o scrittore ombra, pagata per scrivere libri, articoli ufficialmente attribuiti a un’altra persona, in cui però Marina Migliavacca ritaglia spazi per la “sua” scrittura: nascono una trentina di libri, dei quali l’ultimo è dedicato proprio a Leonardo.

Come omaggio alla scrittrice, che nel pomeriggio ha visitato la Biblioteca di Varallo, era stata dedicata a Leonardo la vetrina settimanale, ponendo al centro uno splendido volume numerato, stampato in occasione della grande mostra leonardesca allestita a Milano nel 1939, donato da Filippo Maria Ferro, lo studioso del Pianca. Tra le numerose biografie, gli studi, e le pubblicazioni leonardesche, è stato collocato il libro di Marina Migliavacca, donato dall’autrice con una dedica affettuosa. La visita pomeridiana è stata dunque una premessa alla serata e soprattutto una preziosa occasione di confronto e di scambio di conoscenze nell’amore per i libri e per il sapere.

Al termine della cena rotariana Marina Migliavacca, affascinante affabulatrice, abbinando le immagini alle parole, ha ricostruito le vicende biografiche di Leonardo, figlio di Ser Piero, notaio e di una popolana, forse una schiava, Caterina, messo a bottega dal Verrocchio, conosce e frequenta i maggiori artisti fiorentini del suo tempo. Leonardo, coetaneo di Lorenzo il Magnifico, deve andarsene da Firenze, dove è stato denunciato per sodomia. Come un giovane di oggi, si guarda intorno, e decide per la Milano di Ludovico il Moro, al quale invia un curriculum vitae, che sarebbe ancora oggi molto convincente, tenendo conto di tutti gli interessi del suo potenziale datore di lavoro: esplicita tutto ciò che è in grado di realizzare, senza mostrare nessun timore reverenziale. Il suo talento è tale da permettergli di migliorare l’esistente. Le cinquemila pagine dei Codici vinciani, non sono che un terzo di quanto Leonardo abbozzò. La sua naturale curiosità rendeva il suo sguardo acuto e quegli stimoli venivano tradotti in rapidi appunti, nella caratteristica grafia speculare, integrata da schizzi grafici. Alla corte milanese Leonardo è anche un intrattenitore, come dimostrano le sue favole dall’intento moraleggiante, o i fulminanti aforismi e le facezie. Noti sono anche i rebus leonardeschi e gli indovinelli, ma il genio, che trovava anche il tempo di pensare ai costumi da far indossare agli ospiti in occasione delle grandi feste di corte, contemporaneamente sviluppa la sua meravigliosa vena pittorica, lasciando capolavori immortali.

Tutto cambia ancora una volta con la sconfitta del Moro da parte dei Francesi: Leonardo si trasferirà oltralpe, alla corte di Francia, morendo ad Amboise a sessantasette anni: anche la sua fine suscitò diversi interrogativi.

Dopo aver incantato i soci del Rotary Club Valsesia e i loro Ospiti, Marina Migliavacca ha risposto alle domande e alle curiosità, chiudendo il “cerchio”, emblema di un’epoca di meraviglioso slancio creativo, su un’immagine suggestiva: Leonardo e Ludovico il Moro, seduti sotto un glicine rigoglioso che progettano il futuro della città di Milano, trasformandola in una grande capitale.

Piera Mazzone

  • Presidente Rotary Valsesia e Marina Migliavacca;
  • Tavolo Presidenza;
  • Socie Rotariani;
  • Soci Rotariani (Foto De Corte);
  • Marina Migliavacca durante il suo intervento (Foto De Corte);
  • In Biblioteca.

MIGLIAVACCA PERETTI Migliavacca Peretti Emanuela Socie rotariane Soci Rotariani Franco De Corte Intervento Foto De Corte In Biblioteca

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